Dopo i danni provocati in appena un anno e mezzo di governo, dopo l’azione amministrativa volta all’incremento dei propri interessi, parte la mobilitazione popolare CAMPOBASSO. “Si è costituita con sede in Campobasso un’associazione che assume la denominazione associazione vittime del Presidente e della Giunta regionale”.
E’ questo l’articolo uno dello Statuto della nascente associazione “Vittime del presidente Frattura e della Giunta regionbale”. E’ la prima volta nella storia della democrazia regionale, e forse italiana, che alcuni cittadini danno vita ad un’organizzazione di questo tipo. Dal “popolino” al “popolone” sono tutti ammessi: cittadini di qualsivoglia categoria lavorativa: impiegati, contadini, imprenditori, operai, epurati alla Regione Molise, epurati politici.
Ed ancora, i disoccupati, i molisani costretti ad emigrare per trovare un lavoro. Insomma, proprio tutti. L’idea era in campo da settembre 2013 quando, allo scoccare del 30, qualcuno si è preso la briga di redigere uno Statuto. Ora, dopo quasi un anno, la faccenda sembra diventare seria. L’obiettivo? E’ tutto contenuto nell’articolo 2 dello Statuto in cui si enunciano gli scopi della costituente associazione:
1) Prestare assistenza e solidarietà a soggetti danneggiati da atti decisionali del Presidente Frattura e/o della Giunta regionale, come scopo principale dell’associazione;
2) Promuovere campagne educative e di diffusione della cultura della Legalità;
3) Collaborazione con le forze dell’ordine, ferme le specifiche competenze di queste ultime, nell’individuazione dei fattori sociali di radicamento e sviluppo delle suddette decisioni e delle strategie sulle iniziative per contrastarne la messa in atto;
4) Promuovere la costituzione e la vigilanza di un osservatorio nel settore della legalità, dei servizi sociali, della cultura, dell’ambiente, del turismo, della salute e del lavoro. Sensibilizzare l’ opinione pubblica su problemi relativi a tali settori;
5) Promuovere l’attività di sensibilizzazione delle vittime al ricorso alla denuncia degli autori dei reati;
6) Promuovere qualsiasi iniziativa affinché la società denunci eventuali abusi o carenze;
7) Promuovere organizzazione di conferenze, dibattiti, studi, manifestazioni e progetti;
8) Promuovere forme concrete di Solidarietà verso le vittime del Presidente Frattura e/o della Giunta in particolar modo vittime di ingiustizie;
9) Contribuire alla conoscenza e partecipare ad ogni formula di sostegno e stimolo ad una evoluzione libera e democratica della società regionale;
10) Costituirsi parte civile nei processi che riguardano le prevaricazioni, le illegalità, la devastazione ambientale e comportamenti che mettono in pericolo la crescita democratica della società; 11) Promuovere la ricerca di posti di lavoro senza Raccomandazione, solo per meritocrazia;
12) Contribuire, organizzare e dirigere le iniziative necessarie per diffondere cultura, assicurare sviluppo del commercio, del turismo, dell’artigianato, dell’agricoltura, dell’imprenditoria, nel rispetto della legalità e salvaguardia dell’ambiente;
13) Promuovere, coordinare e proporre le scelte programmatiche e progettuali per la destinazione d’uso o l’utilizzazione, o la gestione di servizi, beni mobili ed immobili di proprietà regionale o di Società della stessa;
14) Promuovere lo studio e il controllo della veridicità dei fatti storici”. Pare che l’iniziativa abbia subito un’accelerazione dopo aver letto, dalle pagine della Gazzetta del Molise, l’ultima trovata della Giunta regionale, ossia l’assunzione al nucleo di valutazione dell’ex segretaria, Lucia Murgolo, del giudice del Tar Molise Ciliberti.
L’assunzione di una professionista pugliese (legata anche al gruppo Patriciello) che costa ai cittadini molisani 80mila euro all’anno. Alla notizia sulla scelta della Giunta regionale ha fatto seguito una rettifica del presidente Frattura che ha trasformato la rabbia in ribellione. Anche perché tale decisione segue non solo la mancata decisione di ridurre le indennità degli eletti ma anche le varie epurazioni compiute ai danni di giovani ragazzi che prestavano servizio alla Regione Molise (licenziati, ovviamente), l’epurazione dei tanti ragazzi alla Protezione civile, i licenziamenti dei giovani lavoratori nel settore sanità, la distruzione di quel po’ che c’era di buono nel sistema sanitario regionale (vedi la chiusura degli ospedali, dei reparti, delle sale operatorie), i disoccupati della Gam e delle altre “grandi” aziende, dopo l’assenza di atti e provvedimenti per creare posti di lavoro accessibili a tutti.
Mentre, al contempo, sono prevalse logiche esclusivamente personalistiche legate ai rapporti imprenditoriali di chi governa e che costano ai molisani (a cui sono state aumentate le tasse) milioni di euro. Il tutto in un momento in cui la congiuntura economica ha già dilaniato i cittadini con la ghigliottina creata dall’immobilismo e dall’egoismo dei governanti molisani confermando la tesi di Indro Montanelli: “La sinistra ama talmente tanto i poveri che ogni volta che va al potere li aumenta di numero”.
Ovviamente nello Statuto sono contenute tutte le regole per gli iscritti che compongono l’assemblea, per la scelta elettiva degli organi di rappresentanza (il Consiglio direttivo), il collegio dei probiviri, i revisori dei conti e tutte le altre cariche sociali.
Come fare per partecipare? Rendendosi conto che in Molise si ha la sensazione che le vittime siano quasi impaurite, non volendo pubblicizzarne la costituzione a nomine associative “dirigenziali” già avvenute, e tentando di creare una rete che rappresenti una voce univoca che sicuramente è più forte rispetto alle singole proteste, al momento è possibile segnalare la propria disponibilità di iscrizione all’indirizzo mail vittimepresidenteFrattura@gmail.com nell’attesa che si trovi un’adeguata sede per poter passare dalla fase virtuale a quella reale con incontri e confronti. Nei prossimi giorni, si apprende da indiscrezioni, sarà aperta anche una pagina facebook per agevolare i contatti.
Red.pol
FONTE: ILGIORNALEDELMOLISE