VENAFRO. ( Articolo pubblicato anche da “Primo Piano”). Una bella boccata d’ossigeno. Ieri la proprietà del Carsic ha pagato gli stipendi di tre mensilità arretrate ( ottobre, novembre e dicembre 2013) ai 95 lavoratori dell’Istituto di corso Garibaldi. Adesso rimangono solo lo stipendio di gennaio e la tredicesima.
Acqua sul fuoco delle turbolenti relazioni sindacali, sfociate nella rottura delle trattative lo scorso venerdì sera. Adesso tutto ruota sulla proposta avanzata dalla proprietà o di ridurre lo stipendio a tutti del 10 per cento oppure ancora di favorire lo scivolo di una decina di lavoratori, vicini alla pensione, attraverso gli strumenti della cassa integrazione e della mobilità. Uno, due al massimo tre anni di ammortizzatori sociali da accollare alla collettività.
Su quest’ultima ipotesi i sindacati hanno dato una certa apertura ma “ a condizione che ci sia il pieno consenso dei lavoratori coinvolti”. Intanto il sindacato nella sua interezza (Cgil, Cisl, Uil e Confael) ha deciso di rispondere unitariamente ad alcune tesi riferite da organi di stampa, rispetto alla possibilità di tagliare una parte della forza lavoro. La situazione finanziaria del Carsic non è chiara per niente. La proprietà ancora non presenta il bilancio consolidato del 2013, da cui si potrebbe capire se esiste il deficit di nove milioni di euro nei conti dell’Istituto, così come ribadito dalla proprietà. Attualmente il Carsic riceve dalla Regione Molise una retta annuale di 3 milioni ed 800mila euro, più un altro contributo, dalle Regioni Lazio e Campania, di un altro milione di euro.
Quest’ ultimo finanziamento viene erogato o no per tempo? Oppure è in forte arretrato, come sostiene la proprietà? Il dubbio può essere sciolto solo leggendo il consuntivo finanziario dello scorso anno. In pratica circa 100 ricoverati li paga la Regione Molise, con 109 euro di retta giornaliera a testa. Altri 23 sono in carico soprattutto alla Campania ed in parte al Lazio. In questi ultimi tempi la proprietà dell’Istituto sta realizzando una ventina di posti letti in più da destinare alla Riabilitazione ( con tutti i servizi collegati), al fine di allargare l’offerta assistenziale.
E ricavare ancora di più. Ma dove finiscono i tanti soldi erogati dalla Regione Molise, con cadenza bimestrale? Gli amministratori del Carsic sono stati messi sotto inchiesta da parte della Guardia di Finanza, perché non avrebbero versato, negli ultimi anni, oltre due milioni di euro di contributi Inps ed Inail. Un’altra vicenda oscura che si va ad intrecciare con la difficile trattativa sindacale in corso. Poi su un altro punto attaccano i lavoratori ed i sindacati: il completo disinteresse della classe politica regionale.
A cominciare dal governatore Frattura per finire agli esponenti politici locali che siedono a palazzo Moffa. “ Perché non prendono in mano le carte e vedono dove finiscono i nostri soldi?”- accusano i lavoratori. Inoltre da un mese, insieme col sindaco Antonio Sorbo, hanno inviato una richiesta d’incontro urgente con Frattura, senza ancora ricevere alcuna risposta.
Adesso però stanno per svolgersi le Primarie del PD ( domenica prossima) che impongono di aspettare qualche giorno ancora. Anche perché il destino di molti attori politici regionali, tra cui Frattura e Scarabeo, è direttamente legato all’esito del voto. Ma dopo lo spoglio del 16 febbraio, a bocce ferme, qualcosa dovrà succedere per forza. Altrimenti si aprirà un nuovo fronte di scontro duro nella sanità, dopo quello del SS. Rosario. E arriveranno ancora più lacrime e sangue per tutti.
fonte molise24