Colpo di scena nel processo intentato da Antonio Tedeschi contro Vincenzo Cotugno per il posto da consigliere regionale di Rialzati Molise.
Infatti ieri scadeva il termine entro il quale Finmolise avrebbe dovuto produrre l’originale delle dimisissioni di Cotugno dalla carica di presidente della Finmolise srl.Il nuovo termine per produrre l’originale era stato fissato dal presidente, Enzo Di Giacomo. Solo che al momento di tirare fuori le carte, è stata presentata la lettera di Lorenzo Cancellario, direttore della Finmolise, in cui l’alto dirigente della Finanziaria della Regione metteva nero su biancho che: ” Allo stato non è stato rinvenuto nello specifico fascicolo l’originale della lettera di dimissioni di Vincenzo Cotugno protocollato dalla società al numero 31 del 25 gennaio 2013.
Terminati gli accertamenti per il suo reperimento si provvederà ad eventuale denuncia contro ignoti per smarrimento e/o sottrazione”.
Inutile dire che quando è venuta fuiori la lettera di Cancellario, si è scatenato il finimondo, con mille domande che , in aula, hanno fatto gli stessi avvocati. Che fine ha fatto l’originale delle dimissioni? Chi ha interesse a non farlo trovare è soprattutto, chi lo ha fatto sparire dalla Finmolise?
Un interrogativo irrisolto che prelude , sicuramente , a sviluppi di carattere penale. Perchè è certo che la giustizia dovrà chiarire, fino in fondo, chi sta dicendo il falso in questa delicata vicenda.
La sentenza dovrebbe uscire oggi e si capirà chi siederà in consiglio regionale per Rialzati Molise: Vincenzo Cotugno o Antonio Tedeschi.
Ma la partita non finirà con sentenza. Infatti ci sono tutti gli elementi per andare avanti con un’inchiesta della prcura che dovrà chiarire chi ha detto il falso e chi ha fatto sparire la lettera di Vincenzo Cotugno.
Fonte : quodidianomolide.it