VENAFRO. A ranghi ridotti il Consiglio per la surroga di Carmen Natale. La concomitante processione di Padre Pio ha mietuto i consiglieri ma ha acceso anche qualche giustificata polemica. L’assise è iniziata stasera con 40 minuti di ritardo rispetto all’orario di convocazione delle 18. E dunque fuori il tempo massimo, che il regolamento prevede in mezz’ora. Ma la riunione consiliare è durata solo dieci minuti, anche se è stat piuttosto effervescente. Le assenze illustri per la maggioranza annoveravano il sindaco Antonio Sorbo e l’assessore Angela Tommasone ( ambedue in processione), con gli assessori Marco Valvona ed il vicesindaco Alfredo Ricci, tutti e due giustificati da impegni improcrastinabili fuori Venafro. Per la minoranza assente Anna Ferreri. Il Consiglio ad undici ha votato all’unanimità, con voto palese, la surroga della consigliere Natale, al posto del dimissionario Mario Pietracupa. La neoconsigliere appena dopo è entrata nella sala Pilla, facendo un discorso semplice, conciliante e diretto. Si è detta “emozionata ma anche un po’ amareggiata per quanto accaduto, ma che tutto andava superato”. Inoltre ha ringraziato Mario Pietracupa, con un breve intervento. “ Il suo nobile gesto, raro di questi tempi, mi concede una fiducia illimitata– ha dichiarato Natale- Ed è anche un segno tangibile della coesione della nostra squadra. Mi auguro di essere all’altezza del compito che mi è stato affidato dai cittadini venafrani. Inoltre– ha aggiunto- non intendo fare un’ opposizione fatta di contestazioni e sterili polemiche, ma solo costruttiva e collaborativa nell’interesse della collettività. Rinnovo l’augurio di buon lavoro all’Amministrazione comunale”. Più sagace Alfonso Cantone che ha detto: “ Pure io avrei voluto partecipare alla processione, ma ho fatto prevalere lo spirito di servizio e costruttivo nell’interesse di Venafro. Devo far rilevare che solo grazie alla minoranza si è potuto tenere questo Consiglio, che non è stato previsto neppure in seconda convocazione. Oggi poi era l’ultimo giorno utile per surrogare Pietracupa e, se non si fosse votato, si poteva intravedere persino l’omissione d’atti d’ufficio con ricorso al Tar”. Sia Adriano Iannacone che la consigliere Elena Bianchi ( della minoranza) hanno sottolineato: “ Tutto si poteva prevedere con anticipo e con un po’ di buon senso, posticipando magari il Consiglio”. La presidente Stefania Di Clemente si è giustificata: “Non conoscevo il programma religioso e sono stata ingannata”. Davvero breve ed effervescente la seduta che è stata sciolta alle sette meno dieci. Se ne riparlerà il prossimo 3 ottobre, per un Consiglio con tanti argomenti in discussione.
fonte:molise24