“Al grido di “arrestate i violentatori del territorio”, ci recheremo a Vairano Scalo, in provincia di Caserta, per sostenere la lotta che i comitati, i movimenti ed i sindaci del casertano, unitamente ad altri soggetti molisani, stanno portando avanti al fine di scongiurare la costruzione di una centrale turbogas nel comune di Presenzano di 810 megawatt”. Emilio Izzo, sindacalista, suona la carica e invita tutti i venafrani a scendere in piazza e prendere parte al corteo che questa mattina invaderà la statale 85 Venafrana, nel centro di Vairano Scalo, a pochissimi chilometri da Venafro. “Più che di una centrale scrive ancora Izzo, bisogna parlare di un vero e proprio mostro, piazzato nel bel mezzo dell’ex pianura fertile dei comuni del casertano, vicino al fiume Volturno, dove già insiste, prepotentemente, una centrale Enel idroelettrica che, con il suo invaso, ha trasformato irreversibilmente il clima, la flora e la fauna di quelle zone. Una Pianura Padana del sud dove, invece che il sole della Campania, campeggia la nebbia nordica, dove anche le piccole lontre arrancano e gli animali da cortile e da latte “sopravvivono”. Dove una volta c’era una bella montagna a ridosso del ridente (ex) paesino di Presenzano, oggi, nonostante i milioni di euro erogati al comune, nulla si è fatto per mimetizzare quegli odiosi giganteschi tubi verdi che percorrono interamente il crinale per trascinare acqua da monte a valle e viceversa.” Emilio Izzo dunque in prima linea per dire no alla centrale che la Edison vorrebbe costruire alle porte di Venafro, ad appena sei chilometri dal confine molisano. La città questa mattina si fermerà: cittadini, studenti, sindaci, ambientalisti raggiungeranno Vairano con ogni mezzo. Una grande manifestazione di popolo voluta fortemente dai comitati che da mesi si battono per fermare l’avanzata del colosso Edison. “ Un patrimonio paesaggistico pesantemente compromesso scrive ancora Izzo e che potrebbe definitivamente soccombere con la realizzazione della centrale voluta dal colosso Edison e, colpevolmente, da amministratori traditori del loro territorio e della loro gente. Ma anche di altre genti, quelle limitrofe, le stesse che non sono state coinvolte in questa scelta scellerata e che oggi, nonostante la loro avversità, si vedono costrette a subire un oltraggio mai desiderato. Fra questi, non secondi, troviamo anche le popolazioni del Molise, in particolare della provincia di Isernia, del venafrano, della valle del Volturno le quali non saranno risparmiate dall’aggressione e si vedranno trascinate nella morsa di un’aria rarefatta ed altamente inquinata già in odore di polveri sottili e di diossina. E che dire del fiume Volturno, uno dei più importanti d’Italia, un fiume che ha fatto la storia del risorgimento nazionale, linfa vitale per uomini, animali, pesci e soprattutto per quell’economia ridotta al lumicino data dall’agricoltura, una volta fiore all’occhiello del centro sud? Cosa resterà di questo corso d’acqua già preda di delinquenti avvelenatori con i loro versamenti pericolosi dopo che, l’ennesima sconfitta dell’uomo, permetterà agli affaristi di turno di sfruttare le sue acque per scopi, non sempre chiari, e per far funzionare il “megamostro”? Tutti a Vairano dunque questa mattina per un cordone umano senza precedenti.