Questa notte daremo l’arrivederci all’ora solare, che tornerà fra sette mesi, nella notte tra il 25 ed il 26 ottobre.
Si passa all’ora legale, o “di risparmio della luce diurna” , come la chiamano gli Americani, denominazione forse più accurata perché riferita allo scopo del cambiamento e slegata dal riferimento alla stagione estiva.
Alle ore 2:00 Andranno spostate in avanti di un’ ora le lancette dei nostri orologi. Ciò vuol dire che perderemo 60 preziosissimi minuti di sonno, a fronte di giornate più lunghe. L’ orologio biologico impiegherà un po’ per abituarsi e, secondo alcuni, nei primi giorni l’ adeguamento potrebbe portare con se strascichi da non sottovalutare. In realtà, non tutti concordano sugli effetti che lo spostamento delle lancette può avere sulla salute. Una netta presa di posizione arriva dal direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca e la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, Francesco Peverini: «L’ora legale è un falso problema per la salute. La questione dell’adeguamento del nostro orologio biologico è meno complessa e negativa di quanto si voglia far credere. La variazione di un’ora è quasi impercettibile, viene assimilata in brevissimo tempo e annullata dalla quotidianità». Al contrario, aggiunge, «non viene invece sottolineata l’esistenza di una più grave e generale mancata presa di coscienza della rilevanza sociale e sanitaria dei disturbi del sonno, in particolare della sindrome delle apnee ostruttive in sonno (osas) , che costituiscono un considerevole capitolo di spesa e che sono anche alla base dei micidiali colpi di sonno al volante». Discorso un po’ diverso è da fare per i bambini, più suscettibili ai cambiamenti, che nel weekend potrebbero mostrare sonnolenza, malumori e irritabilità. Ma quest’anno un aiuto arrivo dal clima, mite e con previsioni clementi. Se si sfrutteranno le giornate del fine-settimana per stare all’aperto, l’adattamento durerà meno del solito, 3-4 giorni contro la settimana necessaria solitamente.
E’ invece un fatto accertato, che l’ora legale comporti un notevole risparmio energetico. Terna, che è il più grande operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica in Italia, stima un risparmio di consumi di energia pari a 556,7 milioni di kilowattora. In termini di costi, il risparmio sarà per il 2014 di circa 92,6 milioni di euro. Finora, dal 2004 al 2013, l’Italia ha risparmiato circa 6,6 miliardi di kilowattora, circa 950 milioni di euro di minor costo.
Il mese che segna il maggior risparmio energetico stimato è Aprile, con 144,2 milioni di kilowattora (circa il 26% del totale). Ciò è dovuto al fatto che aprile ha giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Da giugno ad agosto, invece, poiché le giornate sono già più “lunghe” rispetto ad aprile, l’effetto ritardo nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e questo fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.