Gentile Emilio
Chi mi conosce sa che non faccio molti giri di parole, il portale è in difesa dei cittadini e non dello stipendio dei dipendenti colacem.
Non si è spiegato bene con la sua missiva , o meglio , non mi ha spiegato dove voleva andare a parare.
Un errore è stato fatto dal portale , quello di aver dimenticato di mettere la fonte (succede raramente ma succede), l’articolo non è stato scritto da nessuno dello staff, ma solo riportato sul portale ed è stato preso da uno dei giornali che amano tanto parlare della colacem.
Riguardo i commenti che lei ha ritenuto in parte offensivi, io mi permetto di ricordarle che l’azienda ha il dovere di controllare i propri computer e l’utilizzo che fanno di internet, ho messo gli indirizzi i.p. ai commenti solo per dirVi che l’anonimato è consentito agli utenti ,ai cittadini ma non alle multinazionali.
A me non interessa che l’operaio ha scritto il commento , a me interessa che il commento è partito proprio da lì e guardacaso difendeva gli interessi di chi? Di una certa azienda.
Per quanto riguarda l’occupazione che questa azienda offre, non supera una delle tante aziende presenti sul territorio locale, a parte il forte transito di certi camion che vengono a scaricare, ma quelli non sono assunti nell’azienda , perchè mi sembra di aver letto CATURANO e non Colacem.
Poi, riguardo l’emarginazione che lei sente come dipendente colacem , onestamente a mio umilissimo avviso , si sta sbagliando,oppure è una sua personale considerazione, che colpa hanno i dipendenti?
Per quanto mi riguarda la colacem non produce fiori di bosco e marmellate, ma cemento prodotto con la combustione di cdr ( combustibile derivato dai rifiuti) ,quindi che inquina la piana non credo serva la sfera di cristallo per capirlo.
Sinceramente non riesco a capire il motivo di questa sua lettera e della sua smisurata voglia di difendere un’azienda che ha chiuso i battenti per ora. Mi vien da pensare che dietro l’operaio si nasconda qualcuno che ha ben grossi interessi a difendere la colacem. Mi sbaglierò, forse, ma questo è il mio primo pensiero!
Mi sembra strano che a difendere il buon nome di un’azienda ci sia un operaio anzichè il direttivo!