I proclami di Frattura durante la campagna elettorale a quanto pare non stanno avendo riscontri sul campo.
La promessa era di una ripresa economica, di una lotta agli sprechi, di un nuovo assetto del settore sanitario, di un cambio di rotta.
Il comandante è cambiato, la nave anche, ma la tratta che si percorre segue le stesse coordinate della vecchia politica.
Il consiglio Regionale ha approvato pochi giorni fa la legge che ha come scopo la copertura dei debiti (circa 30 milioni di euro) che le imprese vantano nei confronti della Regione.
Ma con quali soldi pagare chi per la Regione ha lavorato?
Seguiamo per un attimo la logica riducendo il tutto ad un rapporto tra privati, in questo modo rendiamo tutto più evidente, evidenziando come alcune procedure della Pubblica Amministrazione siano abbastanza illogiche, seppur ampiamente condivise.
Tizio (la Regione) incarica Caio (l’impresa) di effettuare un lavoro, al termine dei lavori Tizio non avendo i soldi “costringe” Sempronio a pagare il debito o il danno per l’errore fatto.
Giustamente si potrebbe obiettare che questi lavori hanno pubblica utilità, che quindi la tassazione per questi debiti è quasi logica.
Ma allora perché non riportare in maniera trasparente quali sono le imprese da pagare e perché?
Potremmo stare qui a commentare per ore le scelte unilaterali della Regione Molise, evidenziando come la tassazione violenta fino ad oggi non abbia contribuito né ad offrire servizi migliori né ad appianare i debiti, ma limitiamoci a riportare quello che ci aspetta.
Aumento del bollo auto che avrà un costo superiore che va dal 7 al 10 per cento in relazione alla tipologia di veicolo.
Questo è il primo punto e non è nemmeno il peggiore, perché si va ad aumentare la tassazione su l’Irpef e l’Irap, rendendo le buste paga più leggere.
Si va a colpire nuovamente il reddito dei contribuenti, si va ad indebolire il loro potere di acquisto, si va ad intaccare il già precario benessere dei Molisani.
A tutto questo aggiungiamo la questione dei “residui attivi” che ho affrontato in un precedente articolo, crediti di facile esigibilità vantati dalla Regione nei confronti di non si sa chi e per cosa, il tutto fatto per non uscire fuori dai parametri imposti dallo Stato e dall’ Europa.
Paolo Frattura ha usato la classica frase che tanto abbiamo sentito e odiato:
“è stata una manovra dolorosa ma necessaria, figlia di errori fatti in passato dalla precedente amministrazione”.
“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”.