No, non è andata proprio giù ai genitori dei piccolissimi alunni del “Mons. Testa” , l’Istituto comprensivo di via Machiavelli a Venafro dove da alcuni giorni si susseguono le bellissime recite dei lori figli, amorevolmente preparati, guidati ed assistiti da insegnanti e personale ausiliario, non è andata giù ai genitori dei mini attori ed attrici assistere a tali recite costretti in spazi ristrettissimi e inadeguati. Spazi che comunque non hanno impedito ai piccolissimi ed ai loro educatori di ricevere scroscianti applausi finali per tutto quanto messo in mostra di assai bello e positivo. “Perché far recitare questi bambini in spazi assolutamente inadatti, ossia nell’atrio interno dell’istituto?”, si sono chiesti genitori, nonni e ai dei piccoli? Il prosieguo dei tanti interrogativi : “Sino all’ultima recita didattica, gli alunni del “Mons. Testa” raggiungevano l’attiguo Centro Sociale della Parrocchia dei Santi Martino e Nicola, distante dieci metri (!) in linea d’aria dalla scuola, ed avevano modo di esternare al meglio le loro qualità ed il loro divertimento recitativo grazie agli spazi esistenti ed al palco all’interno del salone parrocchiale. Perché questa volta s’è scelto il ridottissimo e perciò impossibile atrio del “Mons. Testa” ? A noi non interessano posizioni personali di tizio e Gaio, bensì che i nostri figli puntualizzano i genitori degli alunni del “Mons. Testa” crescano e vengano didatticamente trattati nel migliore dei modi, Quanto visto in questi giorni alla scuola dei nostri piccoli purtroppo ha detto tutt’altro, nonostante lo ribadiamo la dedizione e l’impegno di docenti e personale ausiliario, e la gioia recitativa dei nostri figli”. Ovvio che tali genitori aspettino risposte e soprattutto chiarimenti.