Lavori al Castello Pandone, parla l’ex sindaco Vincenzo Cotugno: liberateci!
LIBERATECI !!! “Liberateci”: l’ex sindaco di Venafro Vincenzo Cotugno così titola il suo inter vento p er c ommentare quando sta accadendo nell’area del Castello Pandone, dove i lavori sono fermi e le ditte non hanno proprio interesse a riaprire il cantiere.
“A questo punto scrive l’ingegnere Vincenzo Cotugno da cittadino residente nel rione Castello, vorrei lanciare un appello a tutti i soggetti coinvolti in questa vicenda: liberateci! Lasciate che finalmente anche noi possiamo accedere alle nostre abitazioni senza dover ogni volta, af frontare percorsi lunghi e labirintici. Liberateci da questa sorta di prigionia nella quale siamo costretti da oltre due anni e che sta davvero provocando disagi non più sostenibili.
A cominciare dalla gestione delle emergenze. Sappiamo tutti che, a ridosso delle nostre case insiste la montagna di Santa Croce che, puntualmente, ogni estate, è oggetto di roghi e incendi spesso devastanti. Per i mezzi dei Vigili del Fuoco è quasi impossibile raggiungere le pendici della montagna accedendo dal centro storico.
E lo stesso dicasi in caso di frane o alluvioni: come evacuare gli abitanti del rione Castello in caso di emergenza? E la domanda non sembri peregrina, visto che soli pochi giorni fa analoga cautela si è resa necessaria nel comune di Sesto Campano a seguito delle forti piogge che si sono abbattute su quel territorio.
Ma al di là di quelli che sono eventi straordinari – benché oramai siano divenuti quasi ordinari per il loro abituale ripetersi nel tempo – resta il disagio di una parte della cittadinanza alla quale, di fatto, è preclusa la principale via di accesso e che ogni giorno è costretta, per recarsi al lavoro e per accompagnare i propri figli a scuola, a fare un tortuoso periplo per le strade del centro storico.
Ecco perché conclude l’ex primo cittadino, interpretando il sentimento di frustrazione che affligge tutti quanti abitano nel rione Castello, rivolgo un appello accorato alla Commissaria dott.ssa Ocello affinché – forte della sua autorevolezza – apra un tavolo con tutti i soggetti coinvolti in quest’annosa vicenda per rimuovere, quanto prima, gli ostacoli che ancora impediscono l’ultimazione dei lavori e per consentire, con la messa in sicurezza dell’intero sito, la riapertura della strada.
Sono certo che tutti vorranno comprendere la nostra reale esigenza, dopo “oltre due anni”, di tornare alla normalità dandoci presto risposte definitive.” Parole sacrosante. Il Quotidiano, in esclusiva, in questi giorni ha raccontato gli ultimi a vvenimenti che hanno caratterizzato l o scontro tra il comune e le imprese appaltatrici che vantano un credito di 170 mila euro e che hanno fermato le ruspe.
La gente da quelle parti è esasperata e non sa più a chi santo rivolgersi.
Vincenzo Cotugno merita una risposta. Ocello e Ferri, se ci siete battete un colpo!