Con lettera protocollata stamattina in Municipio. Il dottor Mario Pietracupa si è dimesso da consigliere comunale di “ Venafro Che Vorrei”. Al suo posto subentra Carmen Natale, moglie di Antonino D’Appollonio uno degli imprenditori più importanti della città. E siccome il dottor Pietracupa era anche capogruppo con Alfonso Cantone della stessa lista, sicuramente sarà quest’ultimo a prendere il suo posto. Naturalmente come capogruppo di un gruppo formato da lui e Natale. Anzi i due sono stati in abbinamento di preferenza alle ultime comunali e perciò sono politicamente affini. Anche se poi Mario Pietracupa poteva essere espressione più diretta del gruppo Patriciello ed in particolare del movimento civico regionale denominato Rialzati Molise, di cui è leader ed è stato fondamentale nella vittoria del nuovo governatore Paolo Di Laura Frattura. La nuova consigliere Natale sicuramente verrà reintegrata al prossimo Consiglio comunale che si terrà la settimana entrante. Ed il cui ordine del giorno, che doveva essere monotematico sul caso del “ SS Rosario”, a questo punto non lo è più. In apertura dell’assise dovrà essere votata la nomina di Natale. Con la convalida della consigliere per alzata di mano. Il Consiglio, con l’entrata di Natale, vedrà la presenza di ben tre donne all’opposizione ( Natale, Elena Bianchi ed Anna Ferreri) e di altre tre in maggioranza ( Stefania Di Clemente, Maria Elisabetta Cifelli, ed Angelamaria Tommasone). Ben sei donne su 17, che rappresentano davvero un bel numero, il 40 per cento. Con Tommasone e Cifelli nell’esecutivo e Di Clemente presidente del Consiglio. Ed infine con Anna Ferreri a capo del gruppo Misto che fa riferimento al regionale Massimiliano Scarabeo. L’ormai ex consigliere Pietracupa ( che capeggiò la Lista che perse le elezioni con lo stesso nome del gruppo) ha scritto una nota stampa a corredo delle sue irrevocabili dimissioni. Per spiegarne le ragioni politiche. Scrive Pietracupa Non a caso il sindaco Sorbo, da sempre paladino della trasparenza e della buona amministrazione, almeno fin quando faceva opposizione, nella seduta di insediamento non ha ritenuto opportuno neanche illustrare le linee programmatiche, trincerandosi dietro la ‘norma’ che non lo prevede esplicitamente. In quella occasione da ‘minoranza costruttiva’ non entrammo in polemica aspettando, come assicurato in quella sede, una immediata seduta di Consiglio per un confronto più articolato in cui si parlasse di obiettivi condivisi. Il tempo è trascorso inutilmente se non per esibizioni sui social network e per dure repliche, questo sì in linea con il suo caratteristico atteggiamento rancoroso, del sig. Sindaco a chiunque non la pensasse come lui, unico depositario della verità. I fatti, intanto, parlano da soli. La campagna elettorale del sig. Sorbo e dei suoi seguaci è stata incentrata sulla demonizzazione degli avversari, definiti una lobby pericolosa per l’interesse collettivo ad iniziare dalla tutela dell’Ospedale di Venafro. Ebbene, ora che la lobby è stata sgominata, cosa ha fatto di concreto il sig. Sindaco per scongiurare il depotenziamento, se non la chiusura dell’Ospedale? Niente. Anzi sia lui che altri paladini si sono appiattiti completamente salvo qualche sporadica sortita di facciata e addirittura chiedendo sostegno in una SEDUTA MONOTEMATICA SULL’OSPEDALE.. Ancora? E’ facile fare del populismo ma ancora più facile è non proporre soluzioni. Noi, che crediamo nel ruolo importante di un presidio sul territorio ed abbiamo anche un’idea su quello che andrebbe fatto, sopratutto per la vera emergenza, aspettiamo che si incateni davanti all’ospedale e inizi lo sciopero della fame e della sete. Lo libereremo quando ci avrà fatto capire che cosa vuole e se, quello che vuole, è compatibile con le risorse disponibili ed in linea con la politica regionale. Altro che seduta monotematica!!! Che dire poi dell’aumento del numero degli assessori. Addirittura uno in più di quelli regionali. Lui che ha sempre condannato il ricorso alle soluzioni politiche in nome di una sobrietà che però riguarda solo gli altri e non ha pensato nemmeno per un secondo di rinunciare alla indennità o almeno di ridurla. BRAVO! questa si che è coerenza, come lo è stato l’accordo politico con forze di centro destra, quelle che ha sempre combattuto e bollato e che ora sono maggioranza nella sua coalizione. Per non parlare del cumulo di incarichi e di cariche. Aspettiamo ancora che si dimetta da qualcosa e, naturalmente, l’invito vale anche per qualcun altro che dovrebbe rappresentare la ‘novità’ della politica locale. Aspettiamo, inoltre, ancora segnali sulla trasparenza degli interventi messi in atto, a dire il vero molto scarsi ed alcuni per fortuna ereditati dal passato. Non sembra, poi, che la sua OMNISCIENZA, per non dire prepotenza, sia stata premiata visto il verdetto del TAR Molise su una delle poche iniziative intraprese. Sulla bontà del suo operato siamo sicuri si esprimeranno i cittadini, gli stessi che lo hanno scelto per guidare la Città ed è a loro che dovrà dare conto. Per quanto mi riguarda dopo aver dato piena disponibilità per un rapporto di leale collaborazione, ritengo poco dignitoso, soprattutto nel momento di seria difficoltà che stanno vivendo i cittadini e non solo quelli di Venafro, diventare parte integrante di un meccanismo basato solo sulle censure e sulla delegittimazione altrui. Soprattutto però mi spaventerebbe replicare quanto il sig. Sorbo ci ha insegnato in questi anni: vivere con la carta da bollo in tasca, ossessionato dal dover ricorrere in ogni sede, giudiziaria ed amministrativa. In questo stato di fatto dare un contributo utile alla collettività diventa problematico se non impossibile per chi come me ha sempre lavorato per aggregare e non per demolire. Ho rassegnato, pertanto, le dimissioni da consigliere comunale per le suddette ragioni con la soddisfazione di essere sostituito da un consigliere giovane, tenace, che ha dimostrato passione e correttezza in campagna elettorale e, per di più, donna. Non è sicuramente un caso che da oggi i rappresentanti della nostra lista in Consiglio Comunale siano in maggioranza di altro genere. Uno spazio che non è stato concesso ma guadagnato con coraggio . La politica la si può fare anche senza incarichi ed è quello che farò mettendo a disposizione anche l’attuale ruolo di coordinatore regionale di RIALZATI MOLISE. Anche lì c’è necessità di nuovi innesti e coinvolgimenti. Ho vissuto insieme ai tanti amici e sostenitori del movimento momenti esaltanti ma ora vanno liberati gli spazi perché anche altri possano dare il proprio contributo di idee. Restano le esperienze positive e tra queste l’affermazione del Presidente Paolo FRATTURA, a cui va la piena e rinnovata fiducia ma non va dimenticata la nostra collocazione di autonomia e di indipendenza>.
fonte: molise24