Entro il prossimo 30 giugno le imprese individuali dovranno dotarsi di posta elettronica certificata. La novità coinvolge oltre 3 milioni di aziende, tenute a comunicare il proprio indirizzo PEC al Registro imprese.
E’ quanto stabilisce il decreto legge Sviluppo bis del governo Monti, entrato in vigore lo scorso ottobre, che ha esteso reso l’obbligo di munirsi di casella Pec anche alle attività individuali mentre fino ad ora era riservato alle sole società.
Un appuntamento al quale le imprese sembrano giungere impreparate, se è vero che allo scorso dicembre solo il 3,5% di queste si erano messe in regola con la PEC; una quota che dopo cinque mesi sale all’11%, mostrando inoltre uno scenario altamente disomogeneo a livello territoriale.
A cosa serve la PEC?
La PostaCertificata dà ai messaggi di posta elettronica il valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno, purché anche la casella del destinatario sia di posta certificata. In altre parole, fornisce al processo di trasmissione valore equivalente a quello della notifica a mezzo posta raccomandata in tutti i casi previsti dalla legge.
Garantisce un canale di comunicazione esclusivo tra Pubblica Amministrazione, privati e imprese.
Con la Pec è possibile dunque inviare messaggi e-mail che avranno valore a tutti gli effetti di legge, come appunto le raccomandate.
Attraverso la Pec ogni cittadino può dialogare in modalità sicura e certificata con la Pubblica Amministrazione comodamente da casa o da dispositivo mobile (se si dispone si connessione internet), senza doversi recare presso gli Uffici della PA e dicendo addio alle code in posta, risparmiando così tempo e denaro.
L’Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata è consultabile online,
senza bisogno di autenticazione, sul sito INI PEC (www.inipec.gov.it),
Fonte: Virgilio.it, Sole 24 ore, Corriere Comunicazioni.