l primario resterà lo stesso. L’unico sollievo in mezzo allo sgomentoOspedale Santissimo Rosario: confermate tutte le indiscrezioni dei giorn i scorsi. Il reparto di ortopedia e traumatologia, fiore all’occhiello della Sanità pubblica molisana, sarà trasferito di s ana p ianta a l Veneziale di Isernia.
I vertici della Asrem hanno deciso pure la data di questo spostamento di reparti da Venafro a Isernia: il prossimo 10 settembre. Ortopedia anche a Isernia sarà guidato dal primario dottor. Enzo Bianchi. Su queste ultimissime notizie circa il futuro del nosocomio venafrano, i cittadini non risparmiano proprio nessuno da critiche feroci.
“ Ci meraviglia non poco dicono alcuni venafrani lungo Cor so Campano il silenzio del dottor. Bianchi che, in passato, ha sempre sbattuto i pugni e alzato la voce quando qualcuno ha osato toccare il reparto gioiello del Santissimo Rosario. Oggi il suo silenzio è sconcertante. Così come è sconcertante il silenzio di tutta la classe politica venafrana.
Con quale faccia questi signori si presenteranno a chiedere il voto a noi venafrani alla prossima elezione comunale. A noi venafrani che siamo stati spogliati di tutto, senza servizi, con un Comune indebitato fino al collo e la città sempre più sporca e disordinata.
Ci meraviglia a ltresì c oncludono i cittadini l’ambigua azione del Comitato che si batte a difesa del nostro ospedale, così pure sconcerta il silenzio di chi qualche anno fa, accompagnato da consorte al seguito, era sceso in piazza per dire no al ridimensionamento del nostro ospedale. Sono scomparsi tutti.
La condanna a morte del Santissimo Rosario è stata scritta da tutti questi personaggi, non certo dal presidente Iorio o dai vertici della Sanità pubblica molisana.” Si moltiplicano dunque i commenti di condanna sull’operato di chi poteva fare qualcosa per salvare il nosocomio venafrano e non lo ha fatto.
E così, il Santissimo Rosario,si appresta a diventare, con buona pace di tutti, un grande cronicario per anziani, una Residenza sanitaria assistita che molti hanno già battezzato un “grande ospizio” per persone anziane. Senza più alcun reparto per i casi a cuti e le emergenze.
Una città, Venafro, che rischia l’isolamento perché non sarà più attrattiva.
Aziende che chiudono o falliscono, scuole che perdono l’autonomia( l’Istituto S uperiore “Antonio Giordano” dichiarato sottodimensionato ndr), senza servizi pubblici perché il Comune non ha più i soldi nemmeno per mettere la benzina ai suoi mezzi, Parco Regionale d ell’Olivo s enza risorse, commercio senza futuro, patrimonio architettonico interdetto per cantieri eterni, ambiente contaminato…E così la porta del Molise sta per chiudere definitivamente. E Venafro diventa la città morta…
fonte : quotidianomolise.it