Ma lo “iorismo” è finito? Manco per sogno. Anzi è più vivo che mai. Ieri pomeriggio si sono ritrovati a Piana dei Mulini ( Colle d’Anchise) oltre mille persone.
Sedute all’aperto, tra il verde della campagna. In mezzo a refoli di aria fresca, in un’afa opprimente. Tutti ad acclamare l’attuale governatore Michele Iorio ( in pantalone blu e polo celeste, a mezze maniche). Il quale ha voluto “ avvertire” il contatto con la gente. All’americana. E soprattutto ribadire:< Prima viene la mia regione e poi tutto il resto ( compreso il Pdl)>. Grandi assenti due importanti collaboratori di vertice. Il segretario regionale del Pdl, sen. Ulisse Di Giacomo e Gianfranco Vitagliano ( uomo forte della Giunta regionale). Assente anche il presidente del Consiglio Mario Pietracupa che ha inteso rimarcare così il suo ambito istituzionale e non politico. Ma tra qualche illustre assenza di campo ( centrodestra) si sono registrate alcune presenze importanti. Per quanto riguarda l’area venafrana, notate le figure di Vincenzo Cotugno e di Michele Mascio ( tutti e due ai vertici della Finmolise ed ex consiglieri comunali dimissionati). Ma anche dei politici venafrani Nicandro Ottaviano, Nico Palumbo, Roberto Oliva, Nicandro Boggia, Alfonso Cantone. Grande assente l’ex sindaco Nicandro Cotugno, considerato uno “ ioriano” di ferro. Una sorta di braccio operativo della mente del capo. Particolarmente notata la presenza di Gianni Di Chiaro, acclamato presidente venafrano dell’associazione culturale e teatrale “ Dietro Le Quinte”. Una presenza per così dire di base. Il giovane Di Chiaro è persino intervenuto sul palco, chiedendo attenzione per la politica teatrale. Con la sua meritevole associazione ancor oggi senza una sede e senza un cinema. Di chi la colpa? Un altro giovane venafrano ha invocato una politica ( che manca) a vantaggio delle nuove generazioni. Insomma di tutto e di più. Nulla a che vedere coi futuri possibili scenari amministrativi locali? A cominciare dallo spuntare di certe liste e certe candidature al momento del voto per le comunali? Domani si capirà se da Piana dei Mulini è nato un nuovo vento politico. Sempre più forte e travolgente, con militanti vecchi e nuovi. Oppure se il refolo finirà per essere soverchiato dall’afa opprimente che dopo l’ autunno si tramuterà in gelo ( espressione che qualcuno potrebbe leggere con intento metaforico ndr.). Fino a spegnersi definitivamente. In un immobilismo cristallizzato di programmi, uomini ed idee. Come puro esercizio di poltrone, soldi e potere.
molise24
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