Lavori al Castello, altre grane per il Comune di Venafro. Proprio così. Il cantiere rischia di rimanere chiuso sine die. Le due ditte che hanno portato a termine diversi lavori, avanzano oltre 160 mila euro. Il titolare della ditta Cardines:” Aspettiamo da oltre otto mesi di essere pagati, ora non ne possiamo più. Se non ci pagano non apriamo il cantiere. A me poco interessa la regione, io il contratto l’ho fatto con il comune ed il comune che deve pagare.” Le due Commissarie Ocello e Ferri, pensavano di aver risolto tutti i problemi in merito alle procedure dell’appalto. Ma ieri mattina si sono viste recapitare l’istanza delle due ditte che chiamano in giudizio il Comune ai sensi dell’articolo 1460 del Codice Civile. Cosa dice questo articolo? E’ presto detto. Parla di “eccezione d’inadempimento.” “Nei contratti con prestazioni corrispettive recita la norma ciascuno dei contraenti può rifiutarsi di adempiere la sua obbligazione, se l’altro non adempie o non offre di adempiere contemporaneamente la propria, salvo che termini diversi per l’adempimento siano stati stabiliti dalle parti o risultino dalla natura del contratto. Tuttavia non può rifiutarsi l’esecuzione se, avuto riguardo alle circostanze, il rifiuto è contrario alla buona fede.” Insomma le due ditte esecutrici dei lavori al Castello, vogliono essere pagate pena la risoluzione del contratto con la richiesta anche di risarcimento danno. I cancelli del cantiere, inesorabilmente chiusi. Lavori al Castello, lo scandalo dunque continua. Relazioni tecniche pubbliche e private hanno evidenziato seri problemi possibili futuri di staticità dell’immobile derivanti dallo scalzamento e dalle vibrazioni causate dai mezzi meccanici. E proprio ieri il responsabile della sicurezza del cantiere, geometra Massimo D’Andrea e il geologo Forte si sono recati presso il comune per affrontare quest’altra grana con la Commissaria Erminia Ocello. Musi lunghi all’uscita dei due tecnici che non avrebbero ottenuto nessun risultato o impegno concreto dalla Ocello. Con l’istanza delle due ditte, tesa ad ottenere l’eccezione d’inadempimento, cosi come prevede la legge, la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro con conseguenze veramente devastanti per le casse comunali. Secondo quanto asseriscono i tecnici e non pochi addetti ai lavori, il comune di Venafro dovrebbe anticipare parte del credito vantato dalla due ditte, attingendo dalle risorse provenienti dall’Imu. Un’operazione semplice, che eviterebbe ulteriori perdite di tempo e grane per chi oggi rappresenta la massima Istituzione locale. Ma in molto si chiedono: perché l’eccezione d’inadempimento è stata chiesta dalle ditte e non dai tecnici D’Andrea e Forte? Sono stati pagati o no, visto che qualche mese fa furono pubblicate delle determine che riguardavano proprio gli incarichi di direttore dei lavori, responsabile della sicurezza e consulenza geologica? Un fatto che non è passato inosservato e che crea un nuovo giallo intorno all’appalto più chiacchierato degli ultimi dieci anni del Comune di Venafro.