Gentile Presidente della Giunta Regionale
architetto Paolo Di Laura Frattura,
anche quest’anno andrò in giro per il Molise a raccontare la storia, l’arte e l’architettura della Regione di cui Lei è Presidente.
Sono convinto che, come negli altri anni, verrà tanta gente.
Mi sarei aspettato un segno di apprezzamento da parte Sua.
Nulla di più.
Anche perché ho dedicato parte della mia esperienza personale al Suo progetto politico che vedeva nella cultura uno dei momenti qualificanti del programma elettorale.
Invece Lei è preso da problemi molto più importanti per cui la cultura passa in secondo piano.
In molti avevamo sperato che il cambiamento alla Regione potesse garantire un’attenzione maggiore al vilipeso campo di quella ricerca storica e artistica che in altre parti d’Italia è motivo di orgoglio e occasione di lavoro.
Purtroppo il Suo disinteresse è una ulteriore mazzata a quel poco che alcuni di noi fanno in assoluta solitudine in difesa di un patrimonio sempre più abbandonato e sempre meno capace di difendersi da solo.
Da quando Lei è stato eletto (sono passati cinque mesi) ho cercato in tutti i modi di avere un appuntamento di pochi minuti per avere un’idea di come Lei intenda utilizzare la grande potenzialità della forza giovanile che questo Molise possiede.
Se non altro per mettere a disposizione della Regione quell’esperienza che è la base per qualsiasi progetto concreto.
Non ha trovato un solo minuto libero!
Un altro anno sprecato!
Sono delusi i giovani e sono deluso io che giovane non sono.
Lei preferisce perdere tempo appresso a improbabili showman del folclore di un medioevo ancora più improbabile e sicuramente in queste sere Lei non avrà tempo da perdere a sentir parlare di arte, architettura e storia del Molise. Mandi almeno qualche dipendente regionale, pagandogli anche lo straordinario e la trasferta. Almeno qualcuno scriverà su un foglio di missione di aver speso il denaro regionale per una motivazione ragionevole.
Ho la sensazione che quel Paolo Frattura in cui hanno creduto in tanti non esiste più.
Lei forse non si rende conto che sono tutti convinti che qualcuno o qualche gruppo di potere La tenga in pugno (per non usare un’espressione triviale).
Comincio a convincermene anche io.
Lei, però, faccia un piccolo sforzo! Ritrovi la serenità che è necessaria a un leader per passare alla storia. Altrimenti finirà nel tritacarne dell’indifferenza.
E non c’è cosa peggiore per un politico che sentire il popolo indifferente…
Franco Valente