E io ch’avea d’error la testa cinta,
dissi: “Maestro, che è quel ch’i’ odo?
e che gent’è che par nel duol sì vinta?”.
Ed elli a me: “Questo misero modo
tegnon l’anime triste di coloro
che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo. III canto Inferno
Chi sono gli “ignavi” nell’ Inferno di Dante? Gli ignavi sono coloro che durante la loro vita non hanno mai agito, né nel bene né nel male, senza mai osare avere una idea propria, ma limitandosi ad adeguarsi sempre. Nel Canto III dell’ Inferno, Dante, nella sua Commedia, li inserisce nell’Antiferno, perché li giudica indegni di meritare sia le gioia del Paradiso, sia le pene dell’Inferno, a causa proprio del loro non essersi schierati né a favore del bene, né a favore del male. Sono costretti a girare per l’eternità attorno a una bandiera bianca – simbolo della loro incapacità di schierarsi, in vita, da una piuttosto che dall’altra parte – punti da vespe e mosconi. Il loro sangue, unito alle loro lacrime, si mescola al fango dell’Inferno, come se questi dannati fossero dei cadaveri, morti viventi sepolti vivi, con il corpo straziato dai vermi.
C’è un posto, nelle vicinanze della nostra città, dalle sembianze molto simili a quelle del girone degli ignavi. Un posto dove da anni si subiscono gli effetti negativi di un ECOMOSTRO ma si continua a far finta di niente mentre la gente continua a morire di cancro e si ammala di leucemia. Un posto dove arriva un personaggio della malavita agli arresti domiciliari accusato di riciclaggio e corruzione aggravata e associazione di stampo camorristico e non ci si degna neanche di chiedersi: perché proprio qui?
Va ricordato che circa un anno e mezzo fa sorse un comitato che protestava per la realizzazione di una struttura di accoglienza per ragazzi disagiati chiamata “Casa di Tom” . Strano che si protesti per un proposito di beneficenza ma non desti preoccupazione l’idea di avere come “compaesano” un indagato per camorra!
Certo è che il mondo è bello perché è vario e ognuno pensa e agisce in modo diverso e forse ciò che a noi sembra preoccupante per altri invece non lo è e viceversa. Ognuno raccoglierà i frutti di ciò che ha seminato!
” L’anime triste di coloro/ che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo…..”