-Gioco del “Mazza e pìuz” (mazza e piolo):
Consisteva nel picchiare la mazza sull’estremità di un piolo in modo da farlo sollevare da terra e poi colpirlo con forza a mezz’aria, per scaraventarlo il più lontano possibile
-Gioco dell’”Arancio, mela e pera”:
in due facevano roteare la corda attorno ad un terzo che, saltellando per evitare di incespicarne, ripeteva senza sosta “arancio, mela e pera – arancio, mela e pera”. Al primo saltello errato la corda si fermava e al centro passava chi all’inizio del gioco aveva scelto il nome corrispondente al frutto pronunciato al momento del saltello sbagliato.
-Gioco delle “vricc” (sassolini):
Si giocava con cinque sassolini a testa. L’abilità consisteva nello scagliare un sassolino in aria e riafferrarlo al volo dopo aver raccolto, sempre con la stessa mano, gli altri quattro sassolini da terra.
-Gioco del “Uall ciuopp” (gallo zoppo):
si disegnava a terra una grande tabella con scritti a gesso i giorni della settimana. Saltellando su un solo piede occorreva far avanzare un sasso evitando che uscisse dal percorso tracciato. Chi riusciva a percorrere senza interruzioni l’intera “settimana” prendeva un punto. Con sette punti la vittoria era assicurata.
-Gioco de “i cuavaglion” (il cavallone):
un gioco maschio, riservato ai ragazzi già cresciutelli o comunque di forte costituzione fisica. I componenti di una delle due squadre si disponevano chini uno dietro l’altro, contro un solido appoggio (un muro o un palo), mentre quelli dell’altra squadra, dopo una breve rincorsa, saltavano in “groppa”. Era una gara di resistenza; quando chi stava sotto crollava il gioco riprendeva a ruoli invertiti.
-Gioco del ” Francoscopegna”