VENAFRO. (Fonte PRIMO PIANO). All’oggetto “Segnalazione mancato rispetto quote di genere previste dalla legge 56/2014”. La nota, indirizzata al prefetto di Isernia, è sottoscritta da quattro consiglieri comunali di minoranza e Gruppo Misto: in questo modo, stante il perdurante e – per certi versi – insopportabile silenzio dell’amministrazione, Alfonso Cantone, Anna Ferreri, Adriano Iannacone e Giovanna Capasso hanno deciso di rivolgersi ufficialmente all’organo periferico dell’Amministrazione statale. Nel mirino, ancora una volta, il mancato rispetto delle quote rosa in giunta Tutto è nato circa due anni orsono, con le dimissioni dell’assessore Elisabetta Cifelli, mai sostituita da un’altra donna. Quindi, con la sola Angelamaria Tommasone il rapporto uomodonna risulta sbilanciato, lontano dal 40% previsto dalla normativa vigente. “La legge 56/2014 – hanno affermato i quattro consiglieri – stabilisce: ‘Nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40% con arrotondamento aritmetico’. Se non si rispetta questa norma l’organo è illegittimamente costituito”. Quindi, Cantone, Iannacone, Ferreri e Capasso hanno diffidato il sindaco del Comune di Venafro “al rispetto della norma che impone la proporzione di genere in giunta, con riserva di agire in sostituzione ovvero adire ogni altro mezzo legale per la tutela dei principi e delle norme giuridiche qui richiamate”. I quattro consiglieri di minoranza e gruppo Misto (mancano le firme delle consigliere di minoranza Elena Bianchi e Carmen Natale, componenti della commissione Pari opportunità) hanno voluto fare “appello al prefetto affinché intervenga nei limiti dei Suoi poteri perché in via di autotutela si ponga termine a questa ritenuta grave e continua violazione di legge”. Ora la palla passa dunque nelle mani del prefetto Fernando Guida dopo che nè il sindaco Antonio Sorbo nè la consigliera per le Pari opportunità della Regione Molise, Giuditta Lembo, nè tantomeno la presidente della commissione Pari opportunità del Comune di Venafro, Adriana Iannacone, hanno mosso un dito per ripristinare le quote rose in giunta. In realtà, nel mirino dei quattro sottoscrittori della nota al prefetto è finita anche la presidente del Consiglio comunale, Stefania Di Clemente, accusata pure lei di non aver fatto nulla per evitare la ‘violazione’ della legge 56/2014. L’appello di Anna Ferreri, Giovanna Capasso, Alfonso Cantone e Adriano Iannacone è stato rivolto anche a loro, ma i consiglieri ormai sperano solo nel prefetto affinché faccia valere i suoi poteri e la sua moral suasion nei confronti del sindaco di Venafro. In ogni caso, dal punto di vista politico, sembra che i quattro siano intenzionato a presentare una mozione sul caso, da discutere in uno dei prossimi Consigli.