“Se alla mia richiesta non dovesse arrivare nessun riscontro dal Comune, sono pronto a convocare una conferenza come Finmolise”. Va dritto per la sua strada l’ex sindaco di Venafro Vincenzo Cotugno che ha lanciato l’idea di recuperare il “Verlasce” con i fondi del Pisu. Idea che è piaciuta ai venafrani e a molti addetti ai lavori che da anni denunciano lo sconcio architettonico ed ambientale del sito oramai in decadenza e con rischi grossi di crollo. “Recuperare il Verlasceaggiunge ancora Vincenzo Cotugno significa ridare alla città un pezzo importante della sua storia e, soprattutto, significa avviare concretamente una possibilità di sviluppo concreto intorno a uno dei gioielli architettonici più interessanti.” Ricordiamo che i Pisu sono l’unica possibilità perché a Venafro giungano ancora risorse pubbliche. Per questo l’ingegnere Vincenzo Cotugno preme perché le Commissarie Ocello e Ferri prendano in considerazione questa ipotesi per la progettazione da presentare al tavolo tecnico dei Pisu. Appare superfluo ricordare che il “Pisu Verlasce” pensato dall’ingegnere Cotugno, oltre a rispondere compiutamente ai principi ispiratori della programmazione regionale sul territorio, “ si sviluppa all’interno dell’area urbana Venafro – Conca Casale – Pozzilli – Sesto Campano secondo un orientamento di tipo culturale e turistico sulla base di una ricerca delle identità condivise e di una valorizzazione delle tipicità. “ Nello spirito dei Pisu dunque che non devono essere un contenitore di tanti progetti come in un primo momento avevano fatto capire gli estensori di questi piani integrati urbani. L’idea di Vincenzo Cotugno prevede “un modello di sviluppo basato sulla cosiddetta “economia identitaria” ovvero un’economia costruita nel rispetto della reale vocazione produttiva di un territorio”. Un itinerario che tiene presente dunque le peculiarità del territorio venafrano. E anche sulla esecutività dell’opera l’ex sindaco Vincenzo Cotugno dà utili suggerimenti a chi ha la responsabiltà oggi di presentare un Pisu credibile e con le carte in regola. “Quanto alla cantierabilità del progettoconclude l’ingegnere Cotugno, grazie alle normative oggi in vigore che semplificano l’iter di approvazione anche di progetti complessi, è possibile nei tre mesi che ci separano dal termine ultimo di consegna ottenere tutti i permessi e le autorizzazioni necessarie. Coinvolgiamo la Soprintendenza e la Direzione regionale per i Beni Ambientali, la Regione, la Finmolise, gli enti territoriali competenti per la parte urbanistica e riuniamoli intorno a un tavolo per decidere insieme, mediante un’apposita conferenza di servizi, eventuali verifiche e prescrizioni, affidando poi la progettazione definitiva e quella esecutiva alla ditta aggiudicatrice dei lavori. Sarebbe magnifico rivitalizzare l’intera area urbana di Venafro e restituire il Verlasceal mondo quale testimonianza straordinaria di “monumento vivente”, creando un’occasione forse unica per il Molise di avere finalmente il “salotto buono” dal quale far ripartire la rinascita culturale ed economica del nostro territorio.” Si ferma qui Vincenzo Cotugno. Guai a far cadere questa proposta. La Ocello e la Ferri farebbero bene a convocare ad horas una riunione così come suggerito dall’ex primo cittadino, per una grande opera che di certo, farebbe fare un bel salto di qualità alla città di Venafro sul piano della fruibilità dei beni architettonici.