Lo ribadisco ancora una volta per rispondere a chi si preoccupa del fatto che noi dovremmo giustificare chissà quale compromesso, che l’idea di formare la nostra lista parte da lontano.
Parte dal giorno delle dimissioni davanti al notaio, un anno fa, quando stabilimmo tutti insieme noi dimissionari (eravamo in undici) che Venafro aveva bisogno di voltare pagina rispetto all’amministrazione che avevamo appena fatto cadere e che era arrivato il momento di guardare ad un governo di “salute pubblica” a cui avrebbero dovuto contribuire quanti avessero avuto voglia e disponibilità a prescindere dalle appartenenze partitiche.
Fu allora che decidemmo di spogliarci dei panni partitici e di schieramento e di lavorare ad un progetto per Venafro, partendo sicuramente in ordine sparso ma con l’intento di ritrovarci a ridosso delle elezioni per verificare se si poteva stare insieme tutti in un’unica lista.
Sono discorsi fatti in tempi non sospetti, quando Pietracupa e i suoi amici stavano ancora nel centrodestra, quando Nicandro Cotugno era ancora amico di Michele Iorio.
Mi meraviglia che qualche parente di candidata dell’altra lista commenti oggi su facebook chiedendo a me di rendere conto non si sa di cosa, visto che questa persona ha partecipato ad una assemblea pubblica organizzata da “Città Nuova” se non ricordo male a dicembre nella quale dicemmo proprio questo, cioè che Venafro aveva bisogno di rinnovamento, di persone nuove, senza guardare agli schieramenti, a cui noi volevamo affidare un progetto facendoci da parte.
Nel caso queste persone nuove non si fossero fatte vive – ed è ciò che è accaduto – allora ci saremmo messi in campo noi ma per fare una lista trasversale senza etichette politiche. La nostra posizione è chiara da tempo, da mesi e mesi, ed è sempre la stessa.
Se io e le persone che stanno con me avessimo voluto fare una corsa comoda avremmo accettato certe proposte di chi ci chiedeva di fare un accordo per mandare a casa tutto il resto del panorama politico venafrano, e in particolare una certa parte, salvo poi, non avendo la forza di portare avanti con coerenza la propria posizione, correre a fare il “compromesso” proprio con quella parte che si voleva mandare a casa.
Probabilmente certi tentativi di accordo erano semplicemente un bluff per giocare su più tavoli ed alzare il prezzo ad un’intesa che era stata già chiusa giorni prima. Ma a prescindere da questo a me non interessava e non interessa fare il sindaco burattino nelle mani di qualche aspirante burattinaio, un sindaco che magari si sarebbe trovato a subire ricatti continui politici e non solo e, quindi, con le mani legate.
Non ho mai avuto padroni e non potevo averne nemmeno ora. Piuttosto chi chiede spiegazioni a noi dovrebbe spiegarci in nome di cosa si sono messe insieme persone che non solo sono state agli antipodi sul piano politico ma che davvero si odiano anche sul piano personale e familiare.
E come si giustifica la posizione di chi,ha sempre sparato a zero contro l’amministrazione uscente e poi si ritrova oggi a dover sostenere una lista dove ci sono tre assessori uscenti, in carica quando li abbiamo fatti cadere, e un assessore che era stato revocato pochi giorni prima, senza contare che altri due componenti di quella giunta non sono candidati ma al loro posto ci sono stretti congiunti.
Mi dicono che non ho fatto i conti di chi può essere eletto e non eletto e che in caso di sconfitta mi troverei da solo a rappresentare il mio gruppo. E’ un ragionamento che non ho fatto e sinceramente non mi interessa. Innanzitutto perchè io non faccio politica facendo calcoli e secondo le convenienze personali e di gruppo.
Faccio politica seguendo i principi e i valori che hanno sempre caratterizzato la mia attività professionale e il mio impegno politico. Nessuno di questi valori è venuto meno fino ad oggi e nessun compromesso sarebbe stato possibile se avessi dovuto rinunciare ad uno solo di quei principi.
Sento di combattere questa battaglia a prescindere dal tornaconto personale, che se avessi voluto avrei potuto soddisfare accettando questa volta e anche in precedenza altri tipi di compromessi.
E poi spero davvero che il problema non si ponga perché i venafrani non si faranno sfuggire questa occasione e perché penso che, come è sempre successo finora nella storia di Venafro, sarà ancora un venafrano il sindaco della nostra amata città.
Perciò a qualche “osservatore” che chiede spiegazioni a noi, dopo avergliele fornite con questo post, chiedo ora di dare a noi le sue spiegazioni, sapendo che lui, almeno personalmente, stando da quella parte, ha preso due piccioni con una fava e non solo sul piano politico.
E anziché preoccuparsi di chi verrebbe eletto nella mia lista si chieda come farebbero, in caso di vittoria, a stare insieme e ad amministrare Venafro persone che tra di loro nemmeno si salutano.
Non rinnego niente e nemmeno il “compromesso” fortunatamente raggiunto – e meno male, altrimenti oggi avremmo già consegnato la città nelle mani di certi gruppi di potere – che è frutto di un accordo alla luce del sole, senza implicazioni “partitiche” né promesse di qualcosa.
La foto che ho pubblicato vuole solo dimostrare che sia in una lista che nell’altra ci sono persone che vengono da esperienze e schieramenti diversi. Sono convinto che né in una (la mia, e lo so per averla costruita personalmente insieme agli altri) né nell’altra vi siano inciuci politici con tizio o caio. Sono scelte fatte dai singoli candidati in piena autonomia e secondo la loro coscienza.
Capisco che chi ha parenti diretti candidati nell’altra lista non sia diciamo quanto meno “obiettivo” nell’interpretare questi fatti, ma che addirittura pretenda di dare lezioni di “moralità politica”, dopo che i propri beniamini si sono querelati con gli attuali alleati e addirittura a qualcuno di questi hanno anche troncato la carriera di sindaco con un ricorso, mi sembra eccessivo.
FONTE: https://www.facebook.com/venafrocambiavenafro