Con ‘eleganza’ il consigliere di minoranza Alfonso Cantone ha atteso che passasse Natale, dopodiché ha risposto per le rime ad Angelamaria Tommasone che alla vigilia della festività santa gli aveva lanciato una frecciatina.
«Cantone prima chiede le dimissioni e poi alle stesse persone chiede di fare alleanze per le prossime elezioni comunali. Lascio all’intelligenza dei cittadini le giuste considerazioni su questi paradossi di Cantone», aveva affermato l’assessora al “compagno” di area di centro.
Il capogruppo d’opposizione però ha respinto al mittente l’«attacco senza senso della Tommasone secondo la quale sarei reo di aver chiesto le dimissioni del sindaco e della giunta di cui lei fa parte perché rinviati a processo per abuso d’ufficio (è la prima volta che accade nella storia del Comune di Venafro)».
Quindi, Cantone ha rincarato: «Secondo la Tommasone, invece di chiedere le sue dimissioni, avrei dovuto farle un encomio. Dimenticando, altresì, che l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio per un amministratore è di una gravità inaudita. Nel suo politicamente ‘farneticante’ intervento, comunica ai cittadini di Venafro che presenzierà a tutte le udienze del processo. A seguito di questa comunicazione – ha ribattuto sarcastico come al solito Cantone -, organizzerò una fiaccolata ogni volta che ci sarà l’udienza».
Il consigliere di minoranza, insomma, smentisce che ci siano state sue avances in vista delle prossime elezioni: «Al posto della Tommasone sarei rimasto in rigoroso silenzio ed avrei evitato di dire fandonie anche in concomitanza del Santo Natale. Cara Angela, non si dicono le bugie!».
In merito alla richiesta di dimissioni, invece, Cantone conferma e rilancia: «Sorbo nei 15 anni di opposizione chiedeva le dimissioni anche se qualche consigliere spostava la sedia durante i lavori del Consiglio… A questo punto invito la Tommasone a rendere pubbliche, altrimenti dovrò provvedere io a richiedere gli atti, le dichiarazioni rese dai dirigenti comunali in merito alla questione della delibera contestata e la invito altresì a non dimenticare di far costituire il Comune come parte civile nel processo che inizierà la prossima primavera visto che in altre circostanze non hanno esitato un secondo. Ripeto: dimettetevi tutti!».
Fonte Primo Piano Molise