“E io pago’. direbbe il grande Totò se oggi dovesse commentare la notizia che vi stiamo per dare e che riguarda il Comune di Venafro, vecchia gestione. Un’altra patata bollente nelle mani della Commissario Giuseppina Ferri, ereditata dalla vecchia amministrazione presieduta da Nicandro Cotugno.
Di che cosa si tratta? E’ presto detto. La vicenda è quella relativa al licenziamento dell’ex capo settore ai lavori pubblici l’ingegnere Carlo Tatti, avvenuta all’indomani dell’abbondante nevicata del febbraio 2012 e firmata dall’ex sindaco Nicandro Cotogno.
Un licenziamento in tronco che provocò un vespaio di polemiche e la giusta reazione dell’ingegnere Tatti che si rivolse subito ai suoi legali per ottenere giustizia. Nei giorni scorsi la prima stangata per le casse comunali.
Quasi mille e ottocento euro porlo spese legali sostenute da Tatti per il ricorso inoltrato dinanzi al Giudice del lavoro del tribunale di Isernia, magistrato condannò il comune e ordinò il reintegro del capo settore, licenziato senza giusta causa.
Nel frattempo le dimissioni di undici consiglieri e la caduta del sindaco. Si passa alla gestione commissariale. E con lo sforamento del patto di stabilità, le due Commissario Ocello e Ferri furono costrette a mandare a casa tutto il personale assunto con contratto di fiducia dalla ex amministrazione comunale.
Ma i legali di Tatti si decidono a inoltrare un altro ricorso perché, a loro parere, Tatti comunque andava reintegrato o quantomeno doveva ricevere un provvedimento scritto dal Comune, o in senso positivo o in senso negativo.
E dopo la sentenza favorevole del giudice, il Comune a Tatti dovrà versare gli stipendi arretrati da febbraio a giugno 2012. Si parla di oltre 10 mila curo era non è finita qui.
Infatti l’ingegnere Carlo Tatti, stimatissimo professionista di Isernia, ha chiesto anche il risarcimento per il danno subito che non è soltanto economico, ma anche professionale e morale.
Anche perché il noto ingegnere isernino seppe del suo licenziamento aprendo il Quotidiano che all’epoca dei fatti diede la notizia in esclusiva. Insomma, un’altra stangata per le già malandate casse dell’Ente che è “strutturalmente deficitario” e che rischia di essere classificato a stretto giro di posta dissestato.
E tutto questo, alla fine, ricade sempre sui poveri cittadini che dovranno pagare il conto salato.
aInvece, chi si è mostrato come amministratore, dilettante allo sbaraglio (leggi l’incredibile vicenda del licenziamento Tatti), non sarà chiamato a risarcire nulla. E il danno provocato per il Comune, secondo fonti attendibili, in riferimento alla vicenda Tatti, sarebbe di circa 40 / 50 mila euro.
Fonte: Quotidianomolise.it