E’ quanto emerge dalle indagini effettuate dai geologi La Banca e ForteQuesta volta non si tratta di allarmismo. Né di previsioni della stampa. Ci riferiamo ai lavori al Castello e alla lettera indirizzata alle due Commissarie Ferri e Ocello, a firma dei geologi venafrani Vito La Banca e Roberto Forte che sull’area oggetto degli interventi più volte sospesi, hanno eseguito una serie di rilievi per nome e per conto del Comune di Venafro. I risultati? Beh La Banca e Forte lasciano intendere che quel cantiere è a rischio crollo.
L’emergenza è rappresentata dal mancato consolidamento del fossato del Castello Pandone e, quindi, si chiede di finire l’opera per non compromettere quanto fatto in precedenza su quel cantiere. Ecco cosa scrivono i due geologi:” “I sottoscritti geologi Dott. Roberto Forte e Dott. Vito La Banca, incaricati da Codesto spettabile Comune, per la formulazione di uno studio geologico di dettaglio a supporto della progettazione di un intervento di consolidamento delle pareti del fossato del Castello Pandone, e del sottostante piano di sedime ,considerata l’importanza storica, archeologica ed architettonica del maniero assolutamente da preservare e conservare, facendo seguito alle conclusioni di cui allo studio geologico, viste le notevoli difficoltà burocratiche e procedurali intervenute, che hanno prodotto ripetuti rallentamenti e interruzione dei lavori, considerato che a seguito di tali contingenze ed interruzioni le pareti del fossato sono state lasciate esposte per lunghi intervalli temporali all’aggressione degli agenti atmosferici, con conseguente riduzione delle proprietà geotecniche dei terreni, suggeriscono ed invitano la signoria Vostra/(il consiglio è rivolto alle due Commissarie prefettizie Ferri e Ocello ndr) ad intraprendere ogni azione e iniziativa finalizzata ad una rapida esecuzione e conclusione dei lavori di consolidamento previsti. Infatti, un eventuale perdurare dello status quo, senza intervento protettivo e consolidante delle pareti, potrebbe portare ad eventuali fenomeni di instabilità, specie a seguito di sollecitazioni sismiche (assolutamente possibili), mettendo a repentaglio la pubblica e privata incolumità e la staticità dei manufatti presenti in loco. Colgono l’occasione per augurare buon lavoro e per porgere distinti saluti.” Questo lo stato dell’arte del cantiere presso il Castello. Altra carne a cuocere per chi da sempre ha criticato la mole dell’intervento presso il Maniero. Altro materiale offerto questa mattina, sul piatto d’argento al sindacalista Emilio Izzo che, in qualità di responsabile beni culturali della Uil, terrà alle ore 10,30 una conferenza stampa nel recinto del cantiere, annunciando, tra l’altro, altre iniziative ancora più plateali. Una patata bollente questa dei lavori al Castello per le due Commissarie di Venafro che troverebbero non pochi problemi a capire bene la vicenda, viste le troppe contraddizioni emerse sul piano della documentazione tra ciò che ha deliberato la vecchia giunta comunale e i provvedimenti del settore comunale competente. Insomma il caos regna sovrano tra gli uffici comunali e il rischio è che il Comune di Venafro resti fermi al palo senza riuscire a chiudere i lavori. Sul tavolo ci sono i 500 mila euro della regione Molise: come utilizzarli? Sono sufficienti per portate a termine il progetto di Franco Valente? A queste domande, per il momento, nessuno riesce a dare una risposta. La piazza più bella del Molise si farà o rimarrà uno dei tanti sogni infranti dell’ex sindaco Nicandro Cotugno?
Fonte quotidianomolise.it