Sciopero a oltranza, almeno fino a quando la proprietà non pagherà gli stipendi arretrati. Il personale del Carsic di Venafro incrocerà le braccia garantendo comunque i servizi minimi essenziali. Si è concluso nel peggiore dei modi, dunque, la trattativa tra un delegato della proprietà e i sindacati. Ieri si sono incontrati alla Prefettura di Isernia con l’obiettivo di trovare un ‘intesa.
Ma alla fine i apparentanti dei sindacati hanno lasciato il tavolo senza sottoscrivere alcun accordo. “Abbiamo proclamato lo sciopero ha detto Salvatore Carosella, coordinatore regionale della Fp Cgil sanità anche perché non sono stati rispettati nemmeno gli accordi precedenti.
Tra l’altro si è parlato anche di riorganizzazione del personale. Non escludiamo licenziamenti. Pagamento degli arretrati?
Sono scettico, anche perché il Carsic non avanza crediti dalla Regione. A questo punto vogliamo vederci chiaro, se possibile dando un’occhiata congiunta al bilancio”.
Insomma: nel Centro di via Garibaldi dove sono ospitati oltre 100 portatori di handicap psico/fisici e dove lavorano un centinaio ed oltre di dipendenti, il gioco si fa sempre più duro col passare dei giorni senza che i dipendenti abbiano incassato gli stipendi dal novembre scorso.
Da ieri l’altro infatti diverse lenzuola con scritte rosse di protesta campeggiano sul cancello d’ingresso dell’ex seminario vescovile diocesano, da decenni in fitto alla società che ospita i portatori di handicap, mentre uno dei lavoratori spalleggiato dagli altri colleghi prosegue nel proprio sit/in di protesta, dopo essersi “accampato” con tenda e fuochi di fortuna appena fuori l’istituto per protestare contro i ritardi nei pagamenti degli stipendi.
Pungenti e mirate le scritte sugli striscioni di protesta esposti sui cancelli all’ingresso del Centro, perché l’opinione pubblica all’esterno legga e sappia delle difficoltà che si stanno vivendo nell’istituto.
Ovviamente i messaggi di protesta, tracciati sulle lenzuola con vernice rossa, riguardano gli stipendi che non arrivano, le difficoltà finanziarie dei lavoratori e lo stato di disagio e precarietà che si vive al Carsic in assenza dei pagamenti.
Il lavoratore che protesta pubblicamente, e che conta sulla solidarietà di tant’altri all’interno dell’istituto, nel frattempo non demorde.
“Sta maturando la terza mensilità a creditosi afferma da parte mi lavoratori del Centro e i pagamenti non s’intravedono. La situazione è pesantissima per le nostre famiglie, alla luce degli irrinunciabili impegni economici di noi tutti.
Chiediamo alle autorità preposte ed alla proprietà del Carsic di affrontare col massimo impegno civico e col doveroso senso di responsabilità una situazione che col passare dei giorni si va facendo sempre più delicata”.
Quindi di nuovo sotto la tenda, issata dinanzi al Centro di via Garibaldi per ripararsi dal freddo e dalle intemperie, a proseguire il sit in di protesta sperando che le nubi, leggi difficoltà economiche, finalmente scompaiano e torni il sole, vale a dire le mensilità arretrate.
fonte: quotidianomolise.it