Lo scorso anno, il giornalista Paolo De Chiara ha denunciato il mastodontico conflitto d’interessi di Paolo Frattura, titolare di una società per la realizzazione di una centrale a biomasse a Campochiaro.
Mentre le amministrazioni pubbliche dormivano profondamente, il Tar Molise ne annullava l’autorizzazione (ritenuta illegittima) solo grazie al coraggio e alla determinazione di associazioni ambientaliste, attivisti degli sport acquatici sul Biferno, amanti delle montagne del Matese, archeologi, cavatori di tartufi, imprenditori del lattiero caseario (e qualche politico meno assonnato).[sociallocker]Dopo la bocciatura del Tar, la società non s’ è persa d’animo e ora torna alla carica riproponendo il progetto: la Regione si esprimerà venerdì prossimo, 20 dicembre.
Frattura, nel frattempo, ha ceduto le sue quote – gratuitamente – al suo ex socio, ossia il marito dell’ing. Mariolga Mogavero, già socia della compagna di Frattura in attività energetiche (come ha raccontato a maggio sul Corriere della Sera Sergio Rizzo) e nominata proprio da Frattura dirigente esterno della Regione con funzioni di Capo di Gabinetto della Presidenza e Segretario Generale della Giunta Regionale: stando a quanto riferisce l’house organ di Frattura, la Mogavero sarebbe da tutti chiamata la “governatrice”, per il potere che esercita nella burocrazia regionale e lo strettissimo rapporto che la lega al Presidente. In altre parole, i funzionari regionali sono chiamati a dire “si o no” al progetto del marito del dirigente ad essi sovraordinato.
Nella compagine societaria di Campochiaro, inoltre, è recentemente subentrato il gruppo C&T, titolare di un inceneritore a Termoli più volte, negli anni passati, salito agli onori della cronaca giudiziaria perché bruciava ogni genere di rifiuti pericolosi, ovviamente senza alcuna autorizzazione.
La stessa C&T è una vecchia conoscenza di Frattura: sono stati infatti soci nella Bio Com, per la costruzione di un altro impianto di energia, a Termoli, mai realizzato (nonostante avesse beneficiato di 300mila euro di soldi pubblici dell’art. 15 per la ricostruzione post sisma, e che tuttavia non ha mai restituito).
Ora: è del tutto legittimo che qualcuno pensi e dica che si tratta di fatti ormai noti, che peraltro sono emersi anche in campagna elettorale e non hanno inficiato la vittoria di Frattura (che infatti è Presidente della Regione, al contrario di chi ne ha fatto oggetto di battaglia, come il sottoscritto, che ha perso).
Ebbene, di questa obiezione me ne fotto: per me era ed è una vicenda scandalosa, senza precedenti, che merita di essere combattuta, con la schiena dritta, sia per tutelare il Matese, la salubrità dell’aria, la salute dei cittadini e la vocazione turistica di quel territorio, sia come battaglia di democrazia contro l’assuefazione o, peggio, la rassegnazione rispetto all’inesorabile deriva che su affari milionari nel comparto dei rifiuti, i controllori pubblici possano coincidere con i controllati privati, in uno schema di inquietante conflitto d’interessi.
Anzi, di perfetta coincidenza di interessi. I loro.
Fonte: Facebook di Massimo Romano[/sociallocker]