In molti ricorderanno che la cittadella militare di Venafro, colosso cementizio di ben 7000mq , è stata inaugurata nel lontano 2008, ben oltre un decennio fa. In tutti questi anni, i cittadini di Venafro hanno atteso pazientemente e sperato invano, in un miglioramento delle infrastrutture adiacenti Via Maiella, rettilineo che corre verso Pozzilli e Via del Tiro a Segno, stradina di campagna, che collega le caserme alla SS 85 Venafrana .
La Via Maiella, scarsamente attenzionata dai vigili urbani e per questo destinata al parcheggio selvaggio soprattutto negli orari di uscita degli scolari, viene percorsa, da alcuni automobilisti, come se fosse una superstrada a scorrimento veloce.
La Via del Tiro a Segno e area attigua, importante porta d’accesso a est di Venafro e biglietto da visita, strada a servizio di scuole frequentatissime oltre che di caserme.
Da anni la stradina versa in uno stato di incuria, è regno di vegetazione incontrollata e di prolifere colonie di nutrie . Inadeguata per le sue dimensioni e per il notevole traffico veicolare, che aumenta notevolmente nelle ore di punta, in corrispondenza con l’ entrata e l’uscita degli scolari, e soprattutto in caso di intervento emergenziale da parte delle forze dell’ordine.
Qualche mese fa, pare a seguito di una eminente segnalazione, l’amministrazione ha preso la drastica decisione di introdurre dei sensi unici.
Tale decisione ha visto i cittadini di Venafro ritrovarsi, dalla sera alla mattina, con nuove regole per la circolazione in Via del Tiro a Segno e in Via Leone Marsicano, strada a servizio del mercato cittadino settimanale e attigua al vecchio e pure in stato di abbandono Istituto L. Pilla.
Delusione per quei cittadini che, ravvisando una situazione di potenziale pericolo, da anni attendevano, oltre alla sostituzione di uno specchio segnaletico rotto, all’innesto della Via del Tiro a Segno, sulla SS 85 e per tutti coloro che da tempo sognavano si realizzasse una vera riqualificazione della zona del Tiro a Segno, magari con allargamento della carreggiata e/o creazione di una pista ciclopedonale da ricollegare con quella realizzata nel comune di Pozzilli.
“Agire a senso unico” è un espressione che spesso sottintende un metodo non condiviso, che ingenera malcontento o insoddisfazione , perché non basta introdurre due sensi unici per rimanere alla storia, a questa città serve molto di più.
A volte, quando mancano le idee, basterebbe dare un’occhiata a chi riesce a far meglio, con poco. Per prendere i buoni esempi e farli propri non serve andare troppo lontano, c’è chi riesce a rivitalizzare spazi di una vecchia ferrovia abbandonata , recuperare seppur piccole aree e farle diventare giardino per tutti, seguire il corso naturale dei torrenti per ricavare percorsi jogging, oasi curate di verde attrezzato, destinato al relax , alla lettura, alla pubblica fruizione.
In altre città vengono riqualificate le aree abbandonate , con verde pubblico e percorsi ciclo-pedonali, si ristrutturano fabbricati fatiscenti e se ne costruiscono nuovi per creare impianti per lo skateboard, per il gioco delle bocce, campetti polivalenti per il tennis e il calcetto e per le altre attività ludiche. Alcuni spazi vengono riservati alla cultura e alle iniziative artistiche e al benessere generale dell’intera collettività . E da noi cosa accade?
Mancano i concorsi di idee, le progettualità , la programmazione, le iniziative con coinvolgimento popolare, ma mancano soprattutto la passione, la dedizione , l’amore per questa città che irrimediabilmente vediamo morire, ogni giorno di più.
Oggi che è stata fatta un po’ di pulizia nella zona dell’ex maneggio ci viene in mente l’espressione:“Il Re è nudo”, tratta da una famosa fiaba di Andersen, utilizzata allo scopo di portare alla conoscenza di tutti, una situazione ovvia in cui la maggior parte degli osservatori sceglie volontariamente di non farne parola, facendo finta di non accorgersene, salvo poi riuscirla a vedere chiaramente quando la stessa viene rilevata dagli occhi innocenti di un bambino.