La prima domanda che mi pongo nel postare questa news è ” ma è vera questa notizia?” spero di no
1.227.000 euro di fondi non spesi nei termini per la realizzazione della palazzina Liberty, sono oramai inutilizzabili, in quanto caduti per legge in “perenzione amministrativa”. Vi erano sei mesi di tempo a disposizione del comune di Venafro per presentare l’istanza di reinscrizione, per riavere a disposizione la somma necessaria al fine di avviare e finire i lavori, ma nulla è stato fatto.
VENAFRO. Dopo diversi anni di peripezie, a febbraio 2014 furono aggiudicati provvisoriamente all’impresa “Antonio Buono” di Venafro, su una base d’asta di 1 milione e 200mila euro, i lavori di rifacimento della storica Palazzina Liberty. Finalmente dopo decenni di intenti, la città poteva contare su finanziamenti regionali per ridare l’antico splendore al palazzo simbolo della venafranità. Sull’aggiudicazione definitiva dei lavori, però, già gravava l’ombra dei ricorsi.
Intenzionata a farsi valere in sede legale, infatti, era l’impresa “Opera” di Sesto Campano, i cui responsabili stigmatizzarono fortemente l’operato della commissione esaminatrice. Tra ricorsi, quindi, e posizioni forti, in primis quella dell’Arch. Franco Valente si è giunti – omettendo motivazioni e particolari – ad una ipotetica data di inizio lavori che sarebbe dovuta ricadere entro l’attuale mese di gennaio 2015, ma questa è un’ipotesi che non trova nessuna conferma, anzi il finanziamento regionale si è letteralmente volatilizzato.
Infatti, si scopre che dello stanziamento di 1.227.000 euro, 627.000 euro sono finite in “perenzione” alla fine del 2012, mentre la restante somma di 600.000 euro, sono andate in “perenzione” alla fine del 2014.
Andiamo a scoprire il significato desueto di questo termine amministrativo per fare chiarezza e stabilire le eventuali responsabilità su quello che è accaduto.
Si parla di fondi perenti (perenzione amministrativa) quando le somme stanziate nel bilancio dello Stato ed impegnate, in seguito a gara pubblica, non vengono spese dalle amministrazioni pubbliche entro un certo periodo di tempo. Con la finanziaria per il 2008 è stato ridotto il termine della perenzione da 7 a 3 anni. La procedura per rendere attiva (cioè reinscrivere) una certa somma caduta in perenzione comporta generalmente non meno di 4-6 mesi.
Cosa è accaduto allora?
L’amministrazione comunale di Venafro, ignorando tale procedura, non si è attivata nei termini, per ripresentare l’istanza di reinscrizione e quindi le somme disponibili sono cadute in “perenzione amministrativa”.
Cosa accadrà?
Bisognerà attendere l’approvazione del nuovo bilancio regionale, per poter proporre e predisporre un nuovo impegno di spesa che per singolo esercizio non potrà superare la somma di 600.000 euro.
I tempi quindi, si allungheranno notevolmente.
Presumibilmente l’attuale amministrazione non vedrà l’opera nemmeno iniziata, con essa i cittadini di Venafro.
Le uniche spese che saranno erogate sono quelle di progettazione.
Per le responsabilità possiamo solo prendere atto che qualcosa non funziona nella gestione degli appalti e nelle procedure al comune di Venafro, non volendo assolutamente essere malpensanti, nell’affermare che potrebbero esserci gravi inadempienze e lassismo nella gestione amministrativa dell’ente.
fonte: futuromolize.net