Sanità molisana, continua l’agonia.
Ormai da tempo gli articoli sulla sanità Molisana sembrano tutti uguali, tutti a riportare pedissequamente la solita storiella.
Oggi però possiamo affermare che qualcosa di diverso c’è.
E’ notizia di questi giorni il non rispetto da parte della regione Molise del piano di rientro stipulato nell’anno 2007 in merito al deficit sanitario.
Non c’è da stupirsi del non raggiungimento degli obiettivi prefissati, la gestione “allegra” degli anni passati ha creato un disavanzo di diversi milioni di euro.
Questa “scoperta” se così vogliamo chiamarla, fece partire nel 2007 la procedura di infrazione nei confronti dell’allora esecutivo Iorio, con successiva stipula del suddetto piano.
Ad oggi il non rispettato di quest’ultimo, rischia di far nuovamente lievitare le tasse, si prevede, infatti, un aumento dello 0,3 % dell’addizionale irpef e dello 0,15 dell’aliquota (sempre irpef).
Insomma stando così le cose a rimetterci sono sempre i cittadini e chi lavora in condizioni sempre più disagiate.
Da alcuni giorni il commissario ad acta (il governatore Frattura per capirci) si scaglia contro lo Stato, identificando quest’ultimo come causa di tutti i mali.
Il “commissario” afferma che tale inadempienza è da attribuirsi a chi fino ad oggi ha “mal-lavorato” e nello specifico a Iorio, al commissario Basso nominato dall’ex premier Mario Monti e al sub-commissario allora affiancato Rosato.
Già la nomina di un sub-commissario accanto ad un commissario dovrebbe far pensare, è praticamente come nominare un assistente sociale che a sua volta ha bisogno di essere seguita.
Ragionando in maniera logica non possiamo dare questa volta tutti i torti al governatore visti i 6 anni di commissariamento, ma bisogna riconoscere che questi problemi che stiamo “pagando” sono la figliolanza di innumerevoli scelte errate fatte nel corso degli anni dettate dal clientelismo e alla cattiva amministrazione.
Il debito oggi Supera gli 87 milioni di euro, corrispondente nello specifico al debito non risanato del 2011 e al consuntivo del 2012.
Il mancato raggiungimento dell’obiettivo comporterà il blocco totale del turn over fino al 31 dicembre 2015.
Bocciatura quindi su tutti i fronti del programma operativo 2013-2015 considerato non idoneo a recuperare una situazione critica.
Inoltre viene rilevato un eccesso di posti letto superiore alla media nazionale, circa 4,54 al cospetto dei 3,7, e una spesa eccessiva per il mantenimento di strutture “doppioni”, infatti ancora oggi non risultano molto chiari i meccanismi di attribuzione dei posti letto tra strutture pubbliche e private.
In tutta questa confusione organizzativa, amministrativa e soprattutto ideologica l’unico dato certo è il disavanzo pari all’8,9 % ben superiore alla soglia del 5 %, considerato come dato di riferimento per l’obbligatorietà della sottoscrizione di un piano di rientro, se poi consideriamo i pregressi siamo al 17,9 %.
Ultimo dato di non poca importanza, i fornitori hanno tempi stimati per il ricevimento dei pagamenti di circa 800/1000 giorni.
La situazione non è semplice quindi per la nostra cara regione, speriamo che il tutto possa risolvere senza aggravio per i malati e per chi nelle strutture ospedaliere fa il possibile per assicurare un servizio con quel poco che resta.