Non si fa attendere la replica dell’Amministrazione comunale al comunicato di ieri dei consiglieri di opposizione Adriano lannacone e Anna Ferreri circa la chiusura dell’ufficio del Giudice di Pace. A rispondere sulla problematica sollevata dai due componenti del gruppo misto in quota Pd, è il vice sindaco Alfredo Ricci che taccia gli esponenti delle opposizioni di qualunquismo.
I Consiglieri lannacone e Ferreri scrive Ricci, diversamente da quello che vorrebbero far credere, non hanno (e non potrebbe essere diversamente) la soluzione in ta sca al problema della sorte del locale Ufficio del Giudice di Pace e anzi non la lasciano neanche intravedere. Anzi tutti i “consigli” (o presunti tali) avanzati dai due esponenti della minoranza arrivano fuori tempo massimo almeno due volte.
” II vice sindaco poi ricorda che oramai non si può fare più nulla perché quello che occorreva fare per salvare l’ufficio del Giudice di Pace di Venafro, occorreva farlo entro il 29 aprile dello scorso anno e allora il comune era commissariato. “All’epoca ricorda Ricci era in carica la Commissaria e, fin dal mese di novembre 2012, io, insieme al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, organizzai una riunione con tutti i Sindaci della zona proprio per sensibilizzare i Comuni a consorziarsi e a farsi carico, ciascuno secondo una propria quota dei costi per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace.
Sennonché, i Sindaci presenti quasi tutti quelli invitati dichiararono che, a causa delle difficoltà di bilancio, i loro Comuni non avrebbero potuto sostenere alcun costo per mantenere l’Ufficio del Giudice di Pace a Venafro; conseguentemente, anche la Commissaria del Comune di Venafro, in mancanza del concorso da par. degli altri Comuni alle spese e tenendo conto della gravissima situazione dei conti comunali, ritenne che il Comune di Venafro non potesse assumersi per intero i costi in questione, allora stimati in circa • 80.000 (dato ufficioso). Pertanto, il termine, fissato dalla Legge al 29 aprile 2013 per richiedere la conservazione dell’Ufficio del Giudice di Pace di Venafro, scadde senza che il Comune ne solleci.sse anche soltanto in maniera generica la conservazione. Le chiusure disposte nei giorni scorsi dal Ministro della Giustizia riguardano quegli Uffici del Giudice di Pace in tutta Italia (ben 400 su un totale iniziale di 667, tra cui anche quello di Venafro) per cui i Comuni (compreso quello di Venafro, a Il’epoca retto dalla Commissada) entro il termine di Legge dell’aprile 2013 non hanno richiesto il mantenimento; viceversa, sono s. ti conservati quegli Uffici i cui Comuni entro il 29 agrile 2013 ne hanno solleci.to la conservazione con accollo delle spese di funzionamento.” Ma ecco l’affondo finale di Ricci nei confronti di lannacone e Ferreri. ” Ma i Consiglieri lannacone e Ferreri sono in ritardo anche una seconda volta.
Infatti, come peraltro qualcuno di loro già sa, in queste settimane l’Amministrazione attraverso l’opera mia e del Sindaco ha preso contatti con i vari soggetti istituzionali coinvolti (compreso il Consigli° dell’Ordine degli avvocati, le organizzazioni di categoria dei Giudici di Pace, nonché i Comuni della zona e i Comuni, anche di fuori Regione, che si trovino in condizioni analoghe a Venafro), oltre che con quei singoli avvocati che si sono dichiarati da tempo (e per tempo) sensibili alla problematica.
l’obiettivo è verificare se il Ministero della Giustizia possa essere disponibile a riaprire i termini scaduti ad aprile 2013 e così consentire un riesame di quelle situazioni particolarmente virtuose, come è quella dell’Ufficio del Giudice di Pace di Venafro, ferma restando la necessità di vagliare poi attentamente la problematica dei costi. Al momento, dal Ministero non sono ancora arrivate risposte chiare ma come Comune stiamo creando una rete con altri enti per sollecitare il Ministero a un ripensamento.
Infatti, questa Amministrazione è consapevole dell’importanza economica, sociale, professionale e istituzionale che riveste l’Ufficio del Giudice di Pace.
Non appena ci saranno novità, ne.rremo informati anche i Consiglieri lannacone e Ferreri, in modo da evitare loro di arrivare fuori tempo massimo per le terza volta.”
fonte: quotidianomolise