l Consiglio provinciale di Isernia ha nominato, durante, l’assise svoltasi ieri in via Berta il nuovo Collegio dei revisori dei conti che è composto dal Presidente, designato dal centrodestra, e da due componenti indicati rispettivamente dal centrodestra e dal centrosinistra. In qualità di Presidente è stata eletta Clelia Petrocelli che ha riscosso otto voti, mentre Mauro Furioso e Carlo Potena sono stati eletti membri del Collegio con dodici voti a testa. Pochissimi, invece, i voti ottenuti dall’ex assessore comunale di Venafro, Benedetto Iannacone. Durante il Consiglio si è discusso anche del piano relativo al dimensionamento scolastico sul quale sono sorte nei giorni scorsi non poche polemiche. In particolare, Antonio Sorbo ha chiesto un chiarimento all’amministrazione “perché – ha spiegato il consigliere – in commissione mi sono trovato una proposta, poi si è fatta la conferenza dei sindaci e me ne sono trovata un’atra. Forse è stata modificata dalla giunta provinciale. Bisogna fare chiarezza. Venafro, inoltre, seconda città della Provincia d’Isernia, ha rischiato di passare a zero Presidenze autonome, da due che ce n’erano. Le modifiche sembra siano state fatte – ha aggiunto solo perché il consigliere di maggioranza Alfredo Ricci ha minacciato di lasciare la stessa maggioranza. Ma poi la cosa strana è che chi ha proposto questa delibera in Giunta si è astenuto sulla stessa”. Pronta la replica di Mazzuto. “Non mi risulta – ha detto il Presidente che il consigliere Ricci abbia minacciato di lasciare la maggioranza. Il dato che conta è che abbiamo rimesso a posto le cose circa la futura collocazione delle direzioni didattiche. Abbiamo recepito tutto quanto approvato dalla conferenza dei sindaci tranne un passaggio che ritenevamo penalizzante per la popolazione scolastica. L’assessore alla Pubblica Istruzione, Antonio Tedeschi ha, invece, voluto sottolineare che “nel piano di dimensionamento non si è soltanto tolto ma, al contrario, abbiamo inserito due nuovi istituti professionali. In ogni caso ci sarà tempo fino alla fine di dicembre per poter modificare ulteriormente il piano. Abbiamo 8 mesi di tempo per intervenire (la scadenza imposta dal Ministero è stata fissata a dicembre, ndr).