Si è discussa ieri in Consiglio regionale la mozione di sfiducia contro il Presidente della Regione Michele Iorio.
Come è noto qualche settimana fa Iorio è stato condannato a 1 anno e 6 mesi di reclusione per abuso d’ufficio con interdizione dai pubblici uffici per lo stesso periodo e pena sospesa per le consulenze alla Bain & co. presso la quale lavorava suo figlio.
Sia in alcuni interventi da parte di alcuni consiglieri di opposizione sia su alcuni giornali di oggi è emerso un equivoco che va chiarito immediatamente: la solidarietà al Governatore Iorio.
Io prendo le distanze in modo assoluto da questa affermazione. L’ho detto con chiarezza in Consiglio e lo ripeto oggi sul mio blog.
Non a caso nel suo intervento di replica sono stato il principale bersaglio delle invettive diIorio. Motivo? Sempre la storia del giustizialismo!
In Molise chi ha il coraggio di denunziare passa per guastatore. E c’è perfino chi esprime solidarietà al denunziato…
Michele Iorio non può più governare questa regione, perché gli effetti nefasti del suo decennio sono purtroppo sotto gli occhi di tutti.
La condanna in primo grado è un fatto gravissimo che avrebbe dovuto indurlo a fare un passo indietro. Solidarietà di cosa e per cosa, di grazia?
Per Iorio, come per ogni altro cittadino, vale la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Ma Iorio è politicamente colpevole per tutte le storie che abbiamo (in pochi, per la verità) fatto emergere in questi anni.
Quello che sta emergendo sullo Zuccherificio e su tante altre storie è inquietante, a prescindere dalla eventuale responsabilità penale. E’ inquietante perché sta finalmente emergendo come sono stati sperperati i soldi pubblici dei molisani.
E il Presidente della Regione non può ritenersi estraneo a queste vicende, visto che ogni decisione e ogni nomina è passata per la sua scrivania.
Spetta alla magistratura accertare eventuali responsabilità penali o erariali, ma è un dovere per i pubblici amministratori, soprattutto di quelli di opposizione, vigilare sul corretto uso del denaro pubblico e sulla correttezza dell’agire dell’amministrazione, ricorrendo quando è necessario anche ad adire gli organi competenti.
Che questo provochi le ire di chi governa è comprensibile. Ma almeno nell’opposizione non dovrebbero esserci dubbi…
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