Seppur fanalino di coda rispetto alle altre regioni il livello di allerta sulla problematica è sempre altissimoL’allarme usura serpeggia in tutta Italia ed è in forte aumento. E’ il presidente dell’Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, a rendere note le statistiche, dopo che già qualche mese fa mise in luce il problema nel rapporto fra il primo trimestre 2012 e l’anno precedente.
E’ vero che il Molise si trova all’ultimo posto fra le regioni italiane per esposizione al problema, ma è altrettanto vero che i numeri sono preoccupanti anche per la nostra regione (aumento del 148,6% rispetto a giugno 2011). La media italiana nel confronto con un anno fa è di +155,2%. Il primo posto va alla Campania, dove si rileva una crescita del 183,8% del fenomeno, seguita da Calabria, Liguria, Valle d’Aosta, e così via fino al Molise. E’ la crisi economica che sta rendendo la situazione sempre più insostenibile, in quanto il sovraindebitamento della famiglie italiane è salito del 232,7% rispetto a dodici mesi fa. I dati della Krls Network of Business Ethics sono stati diffusi ieri a Capri nel corso del convegno “Usura, Banche e Fisco in Italia” e saranno presto pubblicati su Contribuenti.it. Le forti difficoltà in cui versano numerose famiglie, ma anche diverse piccole imprese, spingono le stesse a ricorrere agli usurai pur di ottenere liquidità nell’immediato. Col rischio di finire strozzati a causa dei tassi d’interesse esorbitanti per sanare il debito. La causa principale per l’Associazione Contribuenti sta nei tassi applicati dalle banche e nella pressione fiscale. “L’aggressione al patrimonio familiare da parte delle esattorie, dei compra oro e dei giochi d’azzardo, i tassi d’interesse stratosferici applicati dalle banche italiane, l’aumento delle tasse sul consumo, stanno trascinando migliaia di famiglie e piccole imprese nelle mani di spregiudicati usurai”, è l’allarme di Carlomagno. Ecco perché l’associazione chiede al governo di sostenere imprese e famiglie mediante un’adeguata campagna di informazione per dissuadere le banche dall’applicare interessi troppo elevati, di ridurre gli interessi esattoriali all’1%, di sospendere la riscossione delle imposte nei confronti di tutti coloro che sono assistiti dalle benemerite Fondazioni Antiusura o che hanno perso il lavoro negli ultimi anni, di bloccare il gioco d’azzardo e di riformare urgentemente il fisco, accorpando la funzione di accertamento e riscossione direttamente in testa al Ministero dell’Economia e delle Finanze, che metta al centro dell’azione trasparenza, equità e imparzialità.