di Antonio Sorbo dal gruppo fb “Proviamo a cambiare anche a Venafro?”
Devo confessarvi una cosa: leggendo certe dichiarazioni sul famoso casello autostradale di Venafro ho la brutta sensazione di vedere un film già visto che parla di speculazioni, di affari per i soliti noti, di terreni agricoli da destinare ad altro, cose che con lo sviluppo di Venafro non hanno proprio niente a che vedere.
Si vuole creare un “raccordo” tra l’A1 e l’Alto Casertano dimenticando che vi sono già tre caselli autostradali che immettono direttamente l’autostrada in questo territorio: San Vittore, Caianello e Caserta Nord. Poi si vuole creare una specie di interporto per lanciare le merci che si producono nel Nucleo industriale di Venafro verso il mondo dimenticando che al Nucleo industriale ormai le aziende sono quasi tutte morte e al limite sarà possibile mandare in giro per il mondo i fantasmi. Senza contare che le aziende hanno convenienza a non impiantarsi a Venafro perché siamo da tempo fuori dall’Obiettivo 1 e quindi per ottenere le agevolazioni conviene spostarsi di qualche chilometro, proprio in provincia di Caserta. Tra l’altro il nucleo industriale di Venafro ha un raccordo ferroviario, costato un sacco di soldi, che sarebbe opportuno far funzionare a dovere anche per evitare ulteriore traffico di mezzi pesanti. Si immagina un asse attrezzato ma non si capisce al servizio di chi e con il pericolo di trasformare l’ingresso di Venafro in una brutta copia delle peggiori periferie di Napoli o dei grossi centri del Casertano. E’ singolare poi che qualcuno pensa di risolvere i problemi di Venafro e del suo hinterland collegandolo a…. Capriati, come se non sapessimo che tanta gente di Capriati e zone limitrofe da sempre gravita su Venafro e che da ora in poi ci graviterà sempre meno perché il polo di “attrazione” era l’ospedale che oggi non c’è più. Resta poi un altro problema: fare un casello a Venafro, a ridosso del cementificio, significa costringere il traffico che viene da Napoli e anche da Roma ed è diretto a Roccaraso (e chi abita su via Colonia Giulia, come me, sa bene di cosa parlo, soprattutto il sabato e la domenica) a continuare ad attraversare Venafro. Perché leggo di due caselli, uno a Venafro e l’altro a Pozzilli, che rappresenterebbero un record mondiale. Nessuna autostrada al mondo ha due caselli a distanza di due chilometri l’uno dall’altro. E non penso che chi intende realizzare questa autostrada, tra gli altri record, voglia battere anche questo. L’uscita sarà una soltanto e farla a Venafro significa congestionare nuovamente il centro con il traffico, anche quello che si era riusciti a dirottare sulla variante. Infatti sanno tutti che per entrare e uscire dall’autostrada bisogna passare, appunto, per una uscita che corrisponde poi ad un casello, dove ci sta il casellante (o la macchinetta) che dà il biglietto e che fa pagare il pedaggio. Quando ci sarà l’autostrada, se si fa il casello a Venafro, chiuderà l’uscita attuale di Roccaravindola e quindi tutti quelli che vanno a Roccaraso o verso il Parco d’Abruzzo dovranno passare dentro Venafro. In media (escluso il caso di Cassino-San Vittore-Caianello, dove in 40 chilometri ci sono tre caselli perché quello di San Vittore fu costruito proprio in via eccezionale per facilitare l’accesso al Molise), un casello autostradale si prevede ogni 20-30 chilometri. GLi studenti dall’alto casertano non si attirano con l’autostrada, anche perché i pullman che fanno questo tipo di linee non passano per le autostrade come sanno tutti, ma si attirano attivando corsi di studi idonei (per esempio istituti professionali, e la provincia per fortuna ha previsto l’istituzione a Venafro di un corso professionale, proprio per “battere” la concorrenza di Vairano e Cassino), anche perché chi parla di queste cose forse non sa che già oggi decine di ragazzi venafrani vanno a cassino o ad Isernia a frequentare le scuole superiori. E se ci fosse l’autostrada, come i loro colleghi di Capriati, Letino, Fontegreca e Ciorlano, ci andrebbero lo stesso. E quale dovrebbe essere la motivazione che spingerebbe tanti ad uscire al famoso “casello” per visitare Venafro? Vedere le rovine del Verlasce, il centro storico abbandonato, la mancanza di un’area verde attrezzata, la totale mancanza di eventi di un certo spessore? Perché uno di Napoli o di Roma dovrebbe uscire dall’autostrada per venire a Venafro? E poi siamo sicuri che serve l’autostrada se un posto è attrattivo? Qualcuno, per caso, è mai stato, per esempio, a Spoleto? Quanto dista dall’autostrada? Poi mi piacerebbe capire come è possibile che il collegamento San Vittore-Campobasso (perché di questo si sta parlando, cioè del primo lotto: gli altri due, Bojano-Termoli e attraversamento del Lago del Liscione si faranno, se mai si faranno, chissà quando…) rappresenti il collegamento per l’Abruzzo e la Puglia con il resto d’Italia dimenticando evidentemente che esistono l’autostrada Pescara-Roma e la Napoli-Canosa oltre all’autostrada Adriatica che collega Puglia e Abruzzo non con l’italia ma con l’Europa. Tutto questo sempre ammesso che questa famigerata autostrada del Molise si faccia… Ho la sensazione che si agiti questo spauracchio dell’autostrada per fare altro: cambiare la destinazione di qualche terreno e poi, con buona pace dell’autostrada, utilizzare questo cambio di destinazione per fare altro. Sarebbe interessante verificare di chi sono i terreni, se esistono compromessi di compravendita e cosa c’è in ballo. Potrebbe essere, questo grande affare (un affare per pochi alle spalle dei tanti), il vero collante di una prossima lista per le comunali di Venafro. Dove abbonderanno gli affaristi di turno e a cui non mancherà il sostegno di qualche altro. E dalla quale, almeno io, me ne starò lontano mille miglia, con o senza autostrada… Spero di sbagliarmi, intanto conservo questo intervento che affido ai poster… :-D. Purtroppo mi è capitato troppo spesso in questi anni di avere ragione a posteriori (finanziamenti persi per la scuola di via Pedemontana, ospedale, raccolta differenziata, centro storico).