In forza al settore Lavori Pubblici, la sua assunzione aveva lasciato molti di stucco
Si allarga la lista degli argomenti previsti per la seduta del 3 aprile del Consiglio comunale di Venafro.
Ai quattro proposti dalle minoranze de Il Patto e Città Nuova, unitamente a Luigi Viscione, riguardante il riconoscimento di un debito fuori bilancio per la Ici, un piano di monitoraggio per l’ambiente, la vicenda del Pronto Soccorso del SS. Rosario e la permanenza nel Nucleo Industriale di Pozzilli, si aggiungono anche delle mozioni particolarmente interessanti. Quella che non mancherà di suscitare polemiche riguarda l’assunzione fatta dall’Amministrazione in carica nel settore dei Lavori Pubblici. E che ha un nome e cognome: l’architetto Franco Valente. Assunto lo scorso Primo Febbraio, rimarrà al servizio dell’Ente fino al prossimo 30 aprile, salvo ulteriore proroga del contratto a tempo determinato. Un’assunzione che aveva “gelato” il sangue non solo alle minoranze, trattandosi di un illustre “pensionato” con tanti giovani neolaureati a spasso, ma anche alla parte della maggioranza che oggi si è messa di traverso al primo cittadino. La mozione tesa al licenziamento del professionista venafrano, oggi incaricato dei lavori al Castello Pandone e della sistemazione della Villa comunale, è stata firmata dai cittanovisti Sorbo e Potena. Una mozione che “scotta” ma che dovrebbe raggiungere i voti necessari per essere adottata. A Sorbo e Potena dovrebbero aggiungersi i cinque dissidenti. Con loro anche Cotugno, Ricci e Di Vito de Il Patto. Sotto osservazione i comportamenti di Bianchi e Tommasone che potrebbero sentire, più di tutti, il peso di votare il licenziamento per Franco Valente. In questo caso i proponenti potrebbero contare, a meno di franchi tiratori dell’ultim’ora, di 10 voti e quindi della maggioranza considerando che questa si basa sugli effettivi partecipanti al voto in quel momento. A questa mozione si aggiunge quella sulla sistemazione dell’area delle “Manganelle” e di Via Majella, dove insistono due plessi scolastici. Inoltre il presidente Palumbo ha voluto inserire anche un argomento a lui molto caro: la sistemazione del torrente Rava. Dopo i difetti di comunicazione, e le incertezze di competenza nell’area in questione, Palumbo cercherà in Consiglio comunale di chiarire definitivamente una vicenda che riguarda anche i pericoli provenienti dal torrente, causa dell’alluvione dell’Ottobre 1993. Infine tre proposte di delibere della maggioranza che riguardano l’approvazione del piano pubblicitario comunale, il regolamento sul controllo dei prodotti enogastronomici locali e l’istituzione del consigliere straniero aggiunto, tema molto caro al cittanovista Sorbo.