Il Sindaco di Venafro ha deliberato che possiamo cominciare a contare. Fra trecento giorni Venafro avrà un teatro tutto suo in un edificio totalmente antisismico…
Adesso è finito il tempo delle chiacchiere. I ricorsi sono stati archiviati. Non esiste più alcun motivo per cui si possa rinviare l’inizio dei lavori all’antico Molino della Pescara, volgarmente detto Palazzina Liberty.
Con un colpo geniale è stato individuato anche il Direttore dei Lavori in un dirigente del Ministero per i Beni Culturali il quale verrà a controllare la bontà delle opere a titolo assolutamente gratuito, in perfetta coerenza con i principi morali del sindaco di Venafro: il Comune risparmia facendo pagare ai direttori dei lavori!
Facendo i conti, nella peggiore delle ipotesi, alla fine di ottobre 2015 il sindaco di Venafro si metterà la fascia tricolore di traverso e, forbici alla mano, taglierà il nastro del nuovo auditorium di Venafro.
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Dopodiché SESSANTA persone (60 sono i posti dell’auditorium progettato) entreranno a teatro e sentiranno un discorso di ringraziamento all’impresa che avrà eseguito i lavori e avrà trasformato i ruderi dell’antico edificio nell’unica struttura pubblica al mondo che, con quattro soldi, sia stata restaurata, resa antisismica e messa a disposizione del popolo.
Il sindaco, dopo il ringraziamento verbale, probabilmente farà fare una statua a questa impresa che, secondo me, ci rifonderà qualche milione di euro se vorrà mettere i Venafrani nelle condizioni di entrare veramente in quell’edificio.
Ovviamente questo è solo un sogno, perché Venafro per il mese di ottobre 2015 non avrà alcun teatro e la Palazzina non sarà adeguata dal punto di vista strutturale.
La questione è particolarmente complessa e per molti versi irrisolvibile.
Specialmente se ci si affida alla DEMAGOGIA!
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E’ scientificamente dimostrato che nessun edificio antico possa essere reso antisismico, a meno che non si stravolga completamente la sua struttura e non si facciano lavori di consolidamento che lo trasformino in un agglomerato di cemento e resine. E questo tipo di intervento alla Palazzina Liberty è ASSOLUTAMENTE vietato non solo dalla Soprintendenza, ma anche da qualsiasi buona regola del restauro monumentale.
Eppure il sindaco continua a sbandierare con delibere “far look” di aver sottoscritto un accordo con la Soprintendenza che farà il miracolo di trasformare questo edificio che si trova alla vigilia del collasso fisico, in una struttura che avrà tutti i crismi degli edifici antisismici.
L’idea che un edificio così mal ridotto possa essere reso antisismico appartiene a quelle teorie scientifichesolidamente campate in aria…
Probabilmente la Direzione Regionale non si è resa conto delle insidie che si nascondono dietro la delega alla Direzione dei Lavori alla Palazzina Liberty che, per quanto apparentemente del tutto legittima, è sicuramente insolita per un Ministero i cui dipendenti dicono di non avere il tempo manco per andare al bagno….
Intanto è bene che si sappia che l’assunzione dell’incarico della Direzione dei Lavori dovrà essere preceduta dalla costituzione di una polizza assicurativa che garantisca i beni dell’Amministrazione comunale e personalmente tutti indistintamente i componenti dell’Ufficio di Direzione dei Lavori. Tale polizza dovrà essere a carico dei soggetti incaricati e non dell’Amministrazione di appartenenza. Toccherà al Responsabile Unico del Procedimento, prima della sottoscrizione dell’accettazione dell’incarico, verificare i conseguenti esatti adempimenti che sono previsti dalla legge sebbene non richiamati nella delibera di accordo con il Ministero.
Ma l’aspetto più insidioso riguarda l’obbligo da parte del Direttore dei Lavori, che dovrà essere una persona fisicamente individuabile e che coordinerà l’ufficio di Direzione dei Lavori, di assumersi in prima persona tutte le responsabilità previste dalla norma in materia anche di sicurezza. Egli, in prima persona, dovrà ratificare l’operato del progettista delle strutture che ha operato per conto dell’impresa che si è aggiudicato i lavori. E Dio sa come sia importante per l’impresa, insieme alla previsione statica, il contenimento dei costi in un appalto A CORPO!
I calcoli esecutivi, prima della sottoscrizione del contratto definitivo di appalto, sicuramente saranno stati validati dal Responsabile Unico del Procedimento e costituiranno il riferimento certo per la successiva fase della esecuzione.
Ritengo che, per validare un progetto di adeguamento sismico di un fabbricato in muratura così mal ridotto e con quella somma disponibile così esigua, ci voglia una fiducia infinita!
Il prossimo passaggio sarà il deposito sismico che dovrà essere effettuato con la condivisione dei calcoli da parte del Direttore dei Lavori della Soprintendenza che da quel momento si assumerà, insieme all’impresa, tutte le responsabilità relative alla eseguibilità del progetto ivi comprese quelle relative al raggiungimento dell’obiettivo della ELIMINAZIONE DI OGNI VULNERABILITA’ dal punto di vista sismico.
Eguale responsabilità dovrà assumersi il collaudatore che, a lavori ultimati, dovrà certificare che l’edificio sia diventato antisismico.
Il prof. Agostino Catalano, docente universitario di chiara fama in Restauro e Consolidamento dei Monumenti, il giorno 27 novembre 2014, nell’ambito del corso di formazione organizzato dalla Soprintendenza del Molise, ha ribadito in maniera energica e comprensibile che E’ ASSOLUTAMENTE IMPOSSIBILE RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DELL’ADEGUAMENTO SISMICO degli edifici storici.
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Stanti così le cose io ho consigliato al Responsabile Unico del Procedimento del Comune, al Sindaco di Venafro responsabile della Protezione dei Cittadini, al Direttore dei Lavori che sarà nominato dalla Soprintendenza e all’Ufficio Sismico Regionale di sentire preventivamente il parere del prof. Catalano dell’Università del Molise o di altro luminare universitario nel campo del consolidamento statico degli edifici storici e verificare se il progetto di adeguamento sismico della Palazzina Liberty di Venafro sia effettivamente realizzabile.
Ho approfittato per ricordare che il contratto di appalto a corpo (detto pure “chiavi in mano”) presuppone, per sua natura, una progettazione dell’opera altamente specializzata e cantierabile, che definisce i lavori in ogni loro aspetto e dettaglio esecutivo. In termini economici, il contratto a corpo si compendia in un prezzo complessivo forfettario con il quale l’appaltatore deve realizzare l’opera fedelmente come da progetto. Tale prezzo a corpo può essere scomposto in più quote rappresentative di rispettive categorie d’opera espresse (le quote) sia in euro che in misura percentuale rispetto al prezzo totale a corpo, ma il costo complessivo RESTERA’ INVARIATO!
Ritengo che, qualora l’esito della verifica sia negativo, vi siano tutti i motivi per rifare la gara in quanto il raggiungimento dell’adeguamento antisismico è stato posto come condizione imprescindibile per l’aggiudicazione dei lavori da parte dell’Amministrazione e le regole della gara non possono essere cambiate in corso d’opera.
fonte: www.francovalente.it