E’ stato uno degli ultimi atti firmati dall’ex responsabile del settore lavori pubblici e Manutenzione Michele Berardi. Ci riferiamo all’indizione dell’asta pubblica per la vendita di immobili e terreni di proprietà del Comune di Venafro. Ma da quasi due anni si tenta di vendere una serie di beni che però non trovano mercato, soprattutto in questo momento così critico dove nessuno se la sente di comprare. La nota dell’avviso di asta pubblica porta la data del 19 giugno scorso. Occorre fare cassa, soprattutto per evitare il Dissesto finanziario. Il Comune ha debiti per oltre cinque milioni di euro, per via del debito Ex Neptun (Molise Acque vanta un credito nei confronti del Comune di 4 milioni di euro) e del debito Ici che tocca quasi 1 milione di euro. “Se non fosse per la vicenda Neptun, il Comune sarebbe in attivo”, a sostenerlo sono ex amministratori e addetti ai lavori. In effetti pesa come un macigno sui bilanci comunali il buco causato dalla gestione integrate delle acque agli inizi degli 2000. Occorre dare atto all’ex sindaco di Venafro Nicandro Cotugno e alla sua ex maggioranza di non aver lasciato disordine tra i conti, come si evince dai documenti in possesso delle due Commissarie.
Nessuna fattura fuori posto, nessuna gita a carico del Comune. E così oggi si è costretti a vendere il patrimonio dell’Ente per pagare i debiti dell’acqua. Ben tredici i lotti che corrispondono ad altrettanti immobili comunali con tanto di prezzi a base d’asta.
A dare nell’occhio sono soprattutto tre edifici di grande valore. Il primo è l’ex mattatoio comunale in via Dei Mulini e Via Colonia Giulia, esteso su una superficie di circa 2 mila metri quadrati. Costo stimato quasi 1 milione e 800 mila euro. Un complesso che in passato qualcuno aveva cercato di recuperare pensando di trasformarlo in un cineteatro. L’idea fu dell’architetto Luigi Viscione, sotto l’Amministrazione capeggiata dal sindaco Enzino Bianchi. Idea rimasta chiusa nel cassetto.
Eppure è un edificio al centro della città, in una posizione veramente strategica non soltanto sotto il profilo geografico. Un altro lotto veramente sostanzioso è il numero 11, collegato al lotto numero 12. Si tratta della messa in vendita dell’ex conservificio cooperativo di Venafro per un costo di quasi 1 milione e 650 mila euro. Insieme all’edificio naturalmente in vendita anche il terreno adiacente per una superficie di quasi 30 mila metri quadrati occorrerà cacciare fuori oltre 1 milione di euro.
Da quest’asta il Comune pensa di ricavare quasi 5 milioni di euro, una cifra che servirebbe per coprire i buchi causati dalla voragine Neptun. Ma non c’è ottimismo a Palazzo della città. Anche per la vendita dei terreni la situazione è critica. Si vendono appezzamenti sia in zona agricola che in zona industriale.
La speranza è che almeno si riesca a vendere il 50% del patrimonio per salvare il salvabile.
fonte:quotidianomolise.it