SORBATTILA se ne lava le mani e i vigili del fuoco abbattono un pino monumentale.
.Adesso la colpa è di padre Antonello…
Questa è la tesi di Sorbàttila…
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Il convento di S. Nicandro è di proprietà comunale e a maggior ragione è comunale la piazza antistante.
Il sindaco deve provvedere alla sua manutenzione. Come è stato sempre fatto negli ultimi duecento anni anche con interventi particolarmente costosi.
S. Nicandro è comunale dal 1812 e non risulta che sia stata mai fatta una vendita del bene ai Cappuccini che vi risiedono perché hanno meritoriamente la cura della cripta e della basilica.
Giustamente padre Antonello si è preoccupato di avvertire del pericolo che, a suo parere, esisteva. Lui non fa il sindaco.
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Sorbàttila, come è suo costume, ha scaricato sugli altri le responsabilità.
Nei paesi civili prima di abbattere una pianta monumentale si interpellano gli esperti e preventivamente si recinta la zona ove si ravvisi il pericolo.
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Bastavano un paio di centinaia di euro per sentire uno specialista in materia.
Bastava fare un prelievo sul fusto e vedere lo stato di malattia dell’albero e poi decidere una soluzione che poteva essere la riduzione della chioma o semplicemente l’ancoraggio aereo con una triangolazione con gli altri due pini.
Insomma ci voleva un esperto per decidere cosa fare.
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Scrive su un post Antimo Caniglia che esperto lo è: “Bastava eseguire una Tomografia Sonica … Un esame semplicissimo che avrebbe stabilito con assoluta certezza le condizioni dell’albero e di conseguenza la sua stabilità ovvero instabilità . L’esempio calzante può essere quello di un medico che invece di sottoporre un paziente ad una TAC (esame tomografico appunto) per valutare l’esistenza o meno di una patologia e la sua gravità , ne dispone la morte biologica con conseguente eutanasia !!! Siamo davvero messi male … poche centinaia di Euro avrebbero dissipato ogni dubbio in merito e magari il Pino avrebbe continuato a regalare frescura ed ossigeno per i prossimi cento anni !”
Sorbàttila, come al solito, se ne è lavate le mani.
fonte: francovalente.it