Se n’è andata stamattina alle quattro, per una grave crisi cardiorespiratoria. Da qualche giorno Elena Zarli ( poco più che sessantenne) stava male, con una macchia in faccia. Poi le sue peggiorate condizioni di salute hanno imposto il ricovero in Medicina al SS Rosario, con un quadro clinico che è precipitato in poco tempo. Un’anemia galoppante, combattuta con molte trasfusioni che purtroppo non sono servite a nulla. Elena è spirata in piena notte, nel luogo dove praticamente era di casa e si rifugiava spesso. Conosciuta da tutti, Elena girava per le strade venafrane, di giorno e di notte.
Sempre col suo caratteristico passo lento ed instacabile .
Con un borsone appeso al braccio, annunciata dalla sua voce. Originaria di Montaquila era rimasta vedova a vivere da sola, a Venafro. E sembra strano come lei fosse sempre presente alle più importanti manifestazioni di piazza e nei palazzi, agli incontri istituzionali, in tutti i Consigli comunali.
Sempre simpaticamente a sbraitare contro qualcuno oppure a scherzare. Viveva con poco, ma soprattutto assolutamente libera. Di recente aveva persino avuto una Casa Popolare, che occupava per poco tempo nel corso della giornata.
Ma soprattutto l’ospedale era da sempre la sua casa, il suo buon ritiro. Ed è qui che è morta stanotte. Un’infermiera che la conosceva come le sue tasche alla sua morte ha scritto di getto su Facebook: ciao Elena ora po’ pur chiur l’ospedale.
Una considerazione amarissima, ora che il SS Rosario appare in punto di morte. Anche noi ci uniamo al generale cordoglio della città, affranti per la sua dipartita.
Ciao Elena…