L’interrogativo: “A quando la buona politica?”
“A quando la buona politica a Venafro? Tutti attaccati alla poltrona, con ogni tipo di alchimia si tenta di sopravvivere. Come cittadini siamo stufi di questo teatrino della politica”. Tutti di questo tenore i commenti che si raccolgono in città dopo l’ultima del sindaco Nicandro Cotugno.
Ci riferiamo alla nomina dell’assessore esterno Ludovico Giulianelli, buttato nella mischia nel tentativo, forse maldestro, di agganciare sul treno della risicata maggioranza qualche esponente delle opposizioni, in modo particolare qualche consigliere del gruppo “Il Patto” che, comunque, appare diviso al suo interno tra favorevoli e contrari alla nomina di Giulianelli come ancora di salvezza per il primo cittadino.
Il pronunciamento del Tar Molise che ha annullato, di fatto, le elezioni regionali dello scorso mese di ottobre, non aiuta di certo a risolvere la crisi al Comune di Venafro soprattutto per il Pdl. Fonti attendibili riferiscono che lunedì prossimo, potrebbe capitare un altro incidente di percorso per il gruppo “Venafro Sarà”. La classica goccia che farà traboccare il vaso per capirci. Si attende anche l’esito delle elezioni di Isernia, ecco perché sia la maggioranza Cotugno che i pattisti hanno deciso di riunirsi martedì sera. Maggioranza e pattisti certamente si riuniranno in luoghi diversi, ma i collegamenti via cavo, tra i membri dei due raggruppamenti consiliari, saranno continui e frenetici.
E’ in gioco il futuro dell’attuale maggioranza, è in gioco il sindaco Cotugno e gli interessi della città. I disandriani Raimondo Santilli, Sergio Petrecca, Luigi Viscione, Marco Valvona e Benedetto Iannacone sono alla finestra con le dimissioni in tasca.
Così pure l’ex assessore Adriano Iannacone, oggi nel gruppo misto, è pronto a gettare la spugna qualora dovessero maturare le condizioni per mandare a casa i resti di “Venafro Sarà”. I consiglieri di Città Nuova Antonio Sorbo e Carlo Potena sono gli unici a rimanere distaccati e pronti a spingere perché si raggiunga il numero sufficiente per far arrivare a Palazzo Cimorelli il Commissario. Il Patto appare l’ago della bilancia in questo momento ma al suo interno, come detto, prevalgono posizioni divergenti.
Non c’è unità d’intenti sul da farsi e i consiglieri Alfredo Ricci, Massimiliano Di Vito e Angelamaria Tommasone sarebbero veramente disgustati su quanto sta accadendo e avrebbero manifestato agli altri due esponenti pattisti Enzino Bianchi e Vincenzo Cotugno, la volontà di rassegnare le dimissioni già nella giornata di martedì prossimo.
E’ noto a tutti che la nomina dell’assessore esterno nella persona di Ludovico Giulianelli è stata dettata da precise condizioni politiche e che Giulianelli è legatissimo all’ex sindaco Bianchi.
Intanto la gente guarda sgomenta a quanto sta accadendo dentro e fuori dal palazzo della città. Tante manovre, tanti accordi sottobanco, che non promettono nulla di buono per Venafro e i venafrani.
Riflettori dunque puntati sul Comune.
Maggioranza e opposizioni: tutti rischiano di uscire con le ossa rotte da una vicenda che sta assumendo, giorno dopo giorno, i contorni di una vera e propria messa in scena in un teatro desolatamente vacante in cui qualcuno discute, anche animatamente, di uno spettacolo inesistente, di fronte a un palcoscenico vuoto….