VENAFRO. “Prenda atto che ha fallito e si ritiri di buon ordine perché ha dimostrato palesemente di essere inadatto a ricoprire quel ruolo”.
Il leader dell’opposizione Alfonso Cantone non fa sconti al sindaco Antonio Sorbo. A maggior ragione dopo il durissimo attacco ricevuto in Consiglio comunale ed al quale ha sì risposto ma sempre sotto la scure della ‘ghigliottina’ della presidente Stefania Di Clemente (che ha dovuto faticare non poco per tenere l’ordine in aula). Quindi, il capogruppo di “Venafro che vorrei” ha inteso precisare “alcune cose sul mio conto”.
“Il sindaco mi ha rivolto alcune accuse pesanti, non curandosi minimamente del fatto che fossero false!”, esordisce un amareggiato Cantone al quale non sono bastate le ‘scuse’ che Sorbo gli avrebbe porto a fine Consiglio.
“D’accordo che era in chiaro stato confusionale – ‘concede’ -, ma non deve più permettersi di parlare così nei miei confronti perché rischia la querela, che mi guarderò dallo sporgere perché io, e sottolineo io, ho un alto senso delle istituzioni e mi reputo responsabile. Si deve attenere a fatti politici e non personali. Tuttavia, non posso esimermi dal far sapere alla cittadinanza soprattutto che semmai i miei parenti ci hanno rimesso nel periodo in cui ho ricoperto l’incarico di assessore.
Sfido il sindaco a trovarne uno, uno solo attribuito da me! Ha offeso i miei familiari, è un primo cittadino assolutamente senza stile. Dico, senza tema di smentite, che un sindaco così non si era mai visto. Non ha ancora capito che, malgrado abbia ottenuto solamente una manciata di voti in più del 50%, è comunque il sindaco di tutti i venafrani… Così come mai si era vista una maggioranza del genere. Sorbo si è comportato come il professore di una scolaresca di prima media rincorrendo gli alunni che scappavano dall’aula. Uno spettacolo indecoroso per Palazzo Cimorelli. Credo che debba chiedere pubblicamente scusa alla città per quanto avvenuto ieri (l’altroieri, ndr) in Consiglio per la gravità delle cose accadute nell’aula consiliare. Così come dovrebbe chiedere scusa alla stampa, a cui va la mia solidarietà, per le ‘lezioni’ e gli attacchi gratuiti rivolti in particolar modo a Primo Piano Molise. E’ modo questo di essere e fare il sindaco?!”. Da un lato bordate in risposta a Sorbo, dall’altro “un encomio ad Alfredo Ricci”, che secondo Cantone è “un vero leader, dall’alto profilo istituzionale”. Sempre secondo Cantone sarebbe stato il vicesindaco a guidare la maggioranza in quell’ora e un quarto di bagarre durante la sospensione dei lavori e, quindi, a ricondurla all’unione (almeno questo è quanto emerso dal voto). Il leader dell’opposizione, comunque, non manca di tornare alla carica del sindaco: “Semmai le barzellette le sta facendo lui da oltre un anno, per questo dovrebbe prendere atto di aver fallito e andarsene a casa. Una amministrazione divisa su tutto dove può condurre un Comune con tali difficoltà?”.
Poi, un auspicio sul piano decennale di riequilibrio dei conti: “Mi auguro che la Corte dei Conti possa accoglierlo, almeno in parte, altrimenti sarebbe l’unico responsabile dello sfascio poiché, come detto pubblicamente in aula, noi delle minoranze avremmo voluto dire la nostra ma ci hanno letteralmente sbattuto la porta in faccia. Del resto Potena lo ha proprio ammesso che non servivamo…”.
Infine, una puntualizzazione d’obbligo anche sulla paventata richiesta di ingresso in giunta: “Ma se ho sostenuto che tre assessori sono più che sufficienti come avrei mai potuto chiedere un posto? Sorbo ha volutamente travisato il senso del mio messaggio, che era: siccome la situazione è quella che è, sediamoci tutti insieme intorno ad un tavolo ed elaboriamo 15/20 punti per il rilancio della città e l’amministrazione troverà il nostro appoggio, non l’ingresso in giunta. Invece, lui crede di essere autosufficiente e temo che porterà a sbattere il Comune…”.