VENAFRO. “Occorreva anche solo dare un segnale ai venafrani in difficoltà. Invece, l’amministrazione ha fatto il ‘compitino’ deliberando ciò che un qualsiasi commissario sarebbe stato in grado di deliberare”. Il gruppo “Venafro che vorrei” non concede sconti sulla Tasi.
E prevede addirittura “una rivolta dei cittadini quando tutti si accorgeranno sulla loro pelle il prezzo da pagare”. Il 16 ottobre l’acconto e il 16 dicembre il saldo. Queste due date sono segnate sul calendario della minoranza che – con Alfonso Cantone, Elena Bianchi e Carmen Natale – si dice convinta che i venafrani questa volta “andranno nella piazza del Comune e chiederanno a gran voce all’attuale amministrazione di togliere il disturbo. Noi saremo lì con loro, ci stanno già chiedendo il nostro sostegno e noi glielo daremo perché si tratta di una ingiustizia senza precedenti”. Il gruppo di minoranza si riferisce in particolare al fatto che la maggioranza non abbia previsto sgravi o detrazioni di sorta. “Ci sono tante famiglie in difficoltà che non arrivano alla fine del mese, tanti negozi che hanno ormai chiuso. A tutti però allo stesso modo Sorbo chiede di pagare la Tasi al 2,3 per mille. Noi siamo arrivati anche ad ipotizzare il massimo dell’aliquota ma, sia chiaro, prevedendo detrazioni per le fasce più deboli della società che stanno risentendo maggiormente del periodo nero. Invece, niente di niente. A parole predicano collaborazione, poi nei fatti fanno come vogliono e tartassano senza pietà i venafrani. Che questa volta stanno dimostrando seriamente di essere stufi”.
Scendendo nel dettaglio, anche sull’Imu, fissata dalla commissaria prefettizia al massimo consentito, l’opposizione ha chiesto sgravi: “Premesso che la giunta Sorbo ha avuto ed ha modo di ridurre la tariffa ed invece l’ha deliberatamente lasciata al massimo, almeno per la quota comunale, pari a circa il 3 per mille, si poteva lanciare un segnale, magari concedendo lo sgravio ai negozi chiusi. Non si sarebbe trattato di grosse cifre per il Comune. L’assessore Ottaviano ha detto numeri a caso in Consiglio parlando di oltre 100mila che forse è la quota totale del Comune non quella che chiedevano noi, limitata solo alle attività chiuse. Sarebbe stato un segnale di vicinanza alla popolazione. Ma non ci hanno ascoltato. Non hanno voluto tenere conto di chi oggi è in difficoltà. Eppure, questa doveva essere l’amministrazione che doveva portare l’oro a Venafro e tagliarselo loro…”. Insomma, secondo Cantone, Natale e Bianchi “hanno solo pensato a fare cassa per salvare la poltrona”.
Quindi, il capogruppo Cantone ha voluto ridimensionare la portata dello scontro in aula con il consigliere Potena: “Sono stato istigato, mi è dispiaciuto molto ma in ogni caso per me è finita lì”. Poi, ha inteso sottolineare come “la maggioranza è rotta: dopo le dichiarazioni pubbliche dell’ex assessore Cifelli, ieri (martedì, ndr) ho visto alcuni esponenti della giunta scuri in volto, forse non condividevano la scelta sulla Tasi. Anche perché così è stata decretata la morte di Venafro. La strada imboccata dall’amministrazione delle tasse porterà all’estinzione del Comune! Le tasse di natura patrimoniale sono pari al 70%. E’ assurdo. E non bastasse, a ciò si unisce la totale assenza di programmazione”.